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Partita a scacchi con Don Camillo
Paolo Maurensig, noto scrittore italiano, ritorna all'antico, al tema attorno al quale costruì il suo romanzo d'esordio “La variante di Lüneburg”, che ebbe un notevole successo editoriale e gli diede grande fama.
“L'ultima traversa” é, per chi non è scacchista, l'ultima colonna orizzontale della scacchiera. Una zona delicata in quanto di solito occupata dai pezzi più importanti e dal re stesso che vi trova sovente riparo. Perderne il controllo equivale spesso a perdere la partita e prendere un sonoro scacco matto. E' anche il titolo di questo romanzo nuovamente incentrato sugli scacchi, in cui l'autore sembra sottolineare che per il giocatore l'ultima traversa è anche quella della vita, perdere la difesa di quest'ultima, dei valori importanti, non può che condurre negli abissi del gioco sacrificando tutto ciò che dovrebbe essere invece più caro.
“Lo spirito è come un lotto di terra che ci viene affidato alla nascita, affinché lo coltiviamo. Sta a noi farne un giardino, o lasciare che si inaridisca. Ogni essere umano che conosciamo occupa un posto in noi, ed è come un seme che possiamo far crescere fino a che diventi una pianta rigogliosa. E io, rinunciando al sincero amore di una donna, ho lasciato morire la pianta più bella e profumata.”
I protagonisti sono un giovanissimo prete appena uscito dal seminario, arrivato in un paesino dell'Alto Adige nei pressi di Bolzano, con i timori e le tentazioni di chi ha appena iniziato la sua missione sacerdotale e un signore scostante e poco incline al contatto, di origine ebrea e da poco trasferitosi in quei luoghi. L'incontro scontro con Harrwitz suscita clamore tra i paesani che seguono il confronto con trepidazione. Sembra quasi di trovarsi di fronte ad una riapparizione, anche se in tono nettamente minore e in un diverso contesto, del mitico Don Camillo con i suoi accesi duelli con Peppone. Un prete sanguigno che cerca in tutti i modi di vincere fino ad adirarsi malamente in caso di sconfitta.
E' un buon romanzo, sarebbe potuto essere ottimo, ma purtroppo è troppo breve, solo ottantacinque pagine di un libricino di formato ridotto, con caratteri più grandi dell'usuale, che concedono circa un'ora e mezza al più di piacevole lettura.
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Commenti
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@Vale: Grazie, ma dell'Alto Adige, non c'è nulla potrebbe essere tranquillamente un qualunque paesino italiano o straniero!
anch'io sto scoprendo questo autore, sono solo a quota 2 romanzi.....non conoscevo questo titolo!
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