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La fine del mondo storto - Commento di Bruno Elpis
In questo romanzo, premio Bancarella 2011, Mauro Corona porta alle estreme conseguenze un processo – quello di autodistruzione - che oggi è già in stadio avanzato.
Mentre noi speriamo che il processo non sia giunto a un punto di “non ritorno”, Mauro Corona immagina il giorno in cui l’umanità si ritrova senza fonti d’energia: perché petrolio e gas si sono esauriti.
Malauguratamente quest’epoca futuribile – per ironia della sorte - coincide con la stagione più difficile da affrontare in assenza di energia: “L’inverno della morte bianca e nera”.
Ne seguono eventi e riflessioni che consentono di anticipare quello che sarà il destino dell’uomo, se non correrà ai ripari per tempo.
E così scopriamo che “messa alle strette, la gente si accorge che può fare a meno di una montagna di robe”. Quindi, la nuova avventura dell’uomo è riscaldata e illuminata da roghi ove si brucia di tutto: sedie, tavoli, mobili (“La Mondadori è un bosco ceduo …”). Nel nuovo mondo, pericoli e tragedie spianano i contrasti, la morte miete vittime, la società si livella (non esistono più poveri e ricchi), si affermano lavori come il taglialegna, l’artigiano, l’agricoltore e il cacciatore.
Ne conseguono anche nuovi assetti sociali: l’uomo comprende che si è amici solo per paura e tornaconto. E che letteratura, arte e amore sono attività compatibili con uno stomaco pieno. Mentre i lavori inutili (ad esempio il giornalista e il giudice) si estinguono, si afferma il cannibalismo e si ritorna al baratto.
Mauro Corona segue le sorti dell’uomo sino a un nuovo ritrovato sociale e umano: la società perfetta, in equilibrio senza capi, e l’uomo ecologico, che si concentra per prepararsi a un altro inverno. Perché non sia più la stagione “della morte bianca e nera”.
L’immaginazione di Corona si spinge sino alla fine, che non può essere svelata. E che nella conclusione prevalga l’ottimismo o il pessimismo, credo sia un dettaglio letterario. L’importante è che il lettore partecipi in modo attivo, facendo proprie le paure e le visioni di un autore che – per vocazione artistica – diventa coscienza sociale, ammonimento e … stimolo. A non lasciare che si realizzi … la fine del mondo storto. Cercando magari di raddrizzarlo, questo mondo storto.
Bruno Elpis
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Commenti
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sul fronte dei contenuti questo sembra interessante, ma il voto che dai a stile e piacevolezza mi fa pensare...
Perché non provi a leggere l'ultima raccolta di racconti (è nei miei programmi di lettura), così ci confrontiamo... :)
Grazie Pia! :)
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