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La fine del mondo storto
 
La fine del mondo storto 2012-12-12 04:08:25 Bruno Elpis
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
3.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    12 Dicembre, 2012
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La fine del mondo storto - Commento di Bruno Elpis

In questo romanzo, premio Bancarella 2011, Mauro Corona porta alle estreme conseguenze un processo – quello di autodistruzione - che oggi è già in stadio avanzato.
Mentre noi speriamo che il processo non sia giunto a un punto di “non ritorno”, Mauro Corona immagina il giorno in cui l’umanità si ritrova senza fonti d’energia: perché petrolio e gas si sono esauriti.
Malauguratamente quest’epoca futuribile – per ironia della sorte - coincide con la stagione più difficile da affrontare in assenza di energia: “L’inverno della morte bianca e nera”.
Ne seguono eventi e riflessioni che consentono di anticipare quello che sarà il destino dell’uomo, se non correrà ai ripari per tempo.
E così scopriamo che “messa alle strette, la gente si accorge che può fare a meno di una montagna di robe”. Quindi, la nuova avventura dell’uomo è riscaldata e illuminata da roghi ove si brucia di tutto: sedie, tavoli, mobili (“La Mondadori è un bosco ceduo …”). Nel nuovo mondo, pericoli e tragedie spianano i contrasti, la morte miete vittime, la società si livella (non esistono più poveri e ricchi), si affermano lavori come il taglialegna, l’artigiano, l’agricoltore e il cacciatore.
Ne conseguono anche nuovi assetti sociali: l’uomo comprende che si è amici solo per paura e tornaconto. E che letteratura, arte e amore sono attività compatibili con uno stomaco pieno. Mentre i lavori inutili (ad esempio il giornalista e il giudice) si estinguono, si afferma il cannibalismo e si ritorna al baratto.
Mauro Corona segue le sorti dell’uomo sino a un nuovo ritrovato sociale e umano: la società perfetta, in equilibrio senza capi, e l’uomo ecologico, che si concentra per prepararsi a un altro inverno. Perché non sia più la stagione “della morte bianca e nera”.
L’immaginazione di Corona si spinge sino alla fine, che non può essere svelata. E che nella conclusione prevalga l’ottimismo o il pessimismo, credo sia un dettaglio letterario. L’importante è che il lettore partecipi in modo attivo, facendo proprie le paure e le visioni di un autore che – per vocazione artistica – diventa coscienza sociale, ammonimento e … stimolo. A non lasciare che si realizzi … la fine del mondo storto. Cercando magari di raddrizzarlo, questo mondo storto.

Bruno Elpis

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Consigliato a chi ha letto...
... 365 racconti sulla fine del mondo (Il 28 dicembre c'è anche il mio "Sei tu il mio mondo").
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Commenti

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Una recensione che si legge proprio volentieri fino alla fine...complimenti Bruno....
Ciao Bruno, non ho mai letto nulla di Corona, da che titolo mi consiglieresti di iniziare?
sul fronte dei contenuti questo sembra interessante, ma il voto che dai a stile e piacevolezza mi fa pensare...
In risposta ad un precedente commento
Bruno Elpis
13 Dicembre, 2012
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@ Silvia: questo romanzo è interessante. Io non lo trovo particolarmente originale: le intuizioni che illustra sono piuttosto prevedibili, almeno secondo me. Anche lo stile - semplice e scorrevole - non è particolarmente avvincente. "Il mondo storto" rimane comunque un buon romanzo, valido soprattutto per i contenuti. Corona mi affascina per lo stile di vita che conduce.
Perché non provi a leggere l'ultima raccolta di racconti (è nei miei programmi di lettura), così ci confrontiamo... :)

Grazie Pia! :)
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