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Due di due
 
Due di due 2012-12-07 14:12:28 Pia Sgarbossa
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
2.0
Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    07 Dicembre, 2012
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UN' AMICIZIA CHE DURA UNA VITA.

DUE AMICI...DUE DI DUE POSSIBILI PERCORSI DI VITA
Una lettura un pò faticosa per me che mi ha lasciato con alcuni interrogativi.
Può un 'amicizia durare tutta una vita al giorno d'oggi, quando tutto sembra così"relativo"?
Un'amicizia spesso nasce con ruoli di dominanza e sudditanza: possono nel corso degli anni invertirsi i ruoli?
Quale sarà il futuro di una generazione scevra di valori?
Ho iniziato a leggere questo libro appunto con fatica, mentre venivano raccontate in quel di Milano le prime sommosse studentesche, le occupazioni nelle scuole, le ribellioni e gli scontri con la polizia...il tutto inizialmente in uno spirito romantico e passionale...
E' in questo frangente che inizia l'amicizia tra Mario e Guido tra i banchi di scuola.
Il primo, che vive da spettatore in una dimensione tiepida e torbida dell'esistenza, trova nell'amico con capacità d'iniziativa e irresistibile alle ragazze ...un'ancora per la sua scarsa sicurezza.
Ne nascerà un'amicizia che perdurerà per tutta la vita...
Emerge in questa prima parte del libro, il ruolo degli insegnanti più bravi a trasmettere cultura che ad instaurare buoni e validi rapporti con gli allievi.
I due amici vivono in complicità le prime esperienze sessuali. Scontenti della propria vita , con le poche possibiltà che le famiglie possono loro garantire e arrabbiati nei confronti di una città che non permette loro di esprimersi...anche se non si capisce quali siano effettivamente i loro obiettivi di vita se non quelli di mettere in discussione tutto...in un clima di inerzia a vivere, d'aridità di sentimenti,...mentre la loro vita scorre con fatti che succedono e poi evaporavano come non fossero mai successi...
Il libro prosegue in modo più scorrevole e interessante per me, e riesco finalmente a seguire con più partecipazione le narrazioni.
Guido sicuro di sè e coraggioso, lascia il liceo per iniziare a sperimentare la "vita vera"e viaggia, sperimenta vari tipi di lavoro e conosce e vive esperienze con tantissime donne....il prototipo del "vero uomo vissuto" invidiato dai più...meno scaltri, coraggiosi e incoscienti...
La vita porterà i due amici a ritrovarsi in vari occasioni , ma il tutto avviene con momenti pieni e momenti vuoti, che si alternano in modo ciclico...e Mario più tranquillo, insicuro e meno intraprendente ...riesce comunque anche lui a vivere varie esperienze di vita e viaggi , con lo stesso terpore e incapacità di vivere di sempre, fino a quando tornerà da un viaggio esaurito e malandato . Ma la vita sa essere imprevedibile e può succedere che i ruoli anche nell'amicizia possano cambiare.
Mario decide di andare a vivere a contatto con la natura e incontra anche l'amore...inizia una nuova vita...una favola di vita...
Guido che non troverà mai pace, non sa vivere a causa della sua rabbia per il mondo. Sarà solo alla morte dell'amico, che Mario per la prima volta inizia a vivere senza più illusioni... consapevole che erano state alimentate da sempre da Guido, il suo gran amico, al quale aveva voluto tanto bene, ma che in qualche modo lo aveva trascinato come in un vortice e reso prigioniero in tutte le circostanze di vita.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
A chi ha un'attenzione per il sentimento dell'amicizia...a chi interessa il futuro della generazione dei giovani d'oggi...
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Commenti

9 risultati - visualizzati 1 - 9
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Ciao Pia, a me De Carlo piace molto. E questo è stato il primo suo romanzo che ho letto, diversi anni fa. Ricordo la potenza scenografica delle due case. E dell'incendio. Grazie di avermi ricordato questa lettura, con il tuo commento, anche se il libro non ti ha pienamente convinta. Quasi quasi mi viene voglia di rileggerlo ... :)
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Pia Sgarbossa
07 Dicembre, 2012
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Grazie Bruno...come ho scritto io ho faticato molto a leggerlo soprattutto nella prima parte. A proposito delle due case...la seconda per me personificava la figura di Guido...un'ombra della prima casa, come in fondo Mario lo era stato per Guido...o il contrario???...Significativo l'incendio, atto che ha simboleggiato il vero funerale di Guido...che dici, può andare come interpretazione? tu sei d'accordo?
la tua recensione mi ha messo una grande curiosità, Pia!
lo leggerò, grazie !
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Pia Sgarbossa
07 Dicembre, 2012
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Grazie a te Silvia..spero riusciate ad apprezzarlo ancor più di me...una cosa mi è piaciuta tantissimo...alcune "frasi-immagini" particolari, che non avevo mai letto prima...
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Bruno Elpis
07 Dicembre, 2012
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Le due case sono i due amici. Quando uno muore, la casa che rappresenta chi scompare non ha più significato. Deve perire anch'essa. Fosse solo per la rabbia che accompagna la fine di un'amicizia. Che ne dici Pia, di questa mia lettura? Ma prendila con il beneficio d'inventario. Vado a memoria. :)
Se mai lo pubblicherò, leggi il mio commento a "Terno di panna", dello stesso autore.
Da me (in provincia di Como) nevica. E da te? :)
Un caro saluto da Bruno
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Pia Sgarbossa
07 Dicembre, 2012
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Si anche da me in provincia di Padova nevica...è bellissima...la adoro! Sono d'accordo con la tua interpretazione...aggiungerei anche che forse Mario ha bruciato la casa perchè aveva bisogno di cancellare qualsiasi ricordo di Guido e finalmente non dipendere più da lui , e diventare così in toto protagonista e attore della propria vita.
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petra
08 Dicembre, 2012
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Anch'io sono rimasta affascinata da questo commento, così ricco e articolato. Grazie Pia!:)
Bellissima recensione Pia su un tema sempre attuale e difficile come l'amicizia...
In risposta ad un precedente commento
Pia Sgarbossa
08 Dicembre, 2012
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Grazie cari amici...
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