Dettagli Recensione
Sentire ma non vedere
Arno e Sara sono una coppia di adolescenti che si conoscono al mare in Toscana, si mettono insieme, a lui sembra di toccare il cielo con un dito, è riuscito ad avere, non sapendo come, la ragazza più strana, insolita, solitaria, amante della natura e graziosa che nella sua giovane età, abbia mai conosciuto. Ma lei con il tempo darà mostra del suo essere, lo lascerà perché “ama gli amori infelici”. Così si conclude la prima relazione tra i due ragazzi. Molti anni dopo Argo con tanto sforzo e dedizione riesce a diventare violoncellista della Scala di Milano, sempre preso dalle prove, dai concerti dalle tournée, ma non ha mai dimenticato quella ragazza piccolina così particolare, incontrata anni prima. Il destino intreccia sempre le nostre strade quando i nostri destini devono essere incrociati, in aeroporto proprio dal ritorno da una tournée Argo la rincontra, ed è accaduto così naturalmente come se non si fossero mai lasciati prima di allora. Da quel momento non si lasceranno più e si sposeranno dopo solo qualche mese. Resteranno insieme per tredici anni, tre figli, una vita impeccabile, una moglie e madre onnipresente, ma un giorno tutto finisce. A pochi giorni del Natale lei lascerà un biglietto dove scrive che deve andar via perché ne ha bisogno. Si dischiude un nuovo romanzo, una nuova trama, che si tinge di giallo. Ma così in effetti non sarà, sarà solo un viaggio alla ricerca della moglie, ma soprattutto, alla ricerca di se stesso, che lo porteranno a capire i motivi della moglie che serviranno a capire i suoi di motivi che lo legano effettivamente a questa donna e a tutta la sua famiglia. Un romanzo non lunghissimo che si legge anche in un solo giorno, semplice lineare e fresco nella scrittura e nello stile. La Bignardi mirabilmente ci porta per mano nelle motivazioni di lei, alle scoperte di lui, dischiude tutto un mondo, cosa sa lui realmente della moglie conosciuta da ragazza, sposata e vissutoci per molti anni? La risposta e presto data “nulla, il nulla più assoluto”. Grazie alla moglie, agli amici, parenti e altri personaggi comprende l'incomprensibile lui non ha mai cercato realmente di sapere cosa si celasse dietro il nome Sara, del suo passato, di quello che era prima di lui, lo ha ignorato, mascherando tutto questo non sapere dal suo smisurato egoismo. Decantava la sua presenza costante nella vita della moglie e della famiglia, di aver fatto sempre le cose insieme. Ma la verità non era quella che lui si raccontava, il suo mondo girava solo intorno al suo lavoro e a voler fare soltanto quello, non aver tempo per niente e per nessuno se non solo per se stesso. In questo lungo viaggio alla ricerca di Sara, alla scoperta delle bugie raccontate da lei e al ritrovamento della verità, lui troverà tutte le risposte, ma soprattutto una risposta: lui ama e vuole solo il suo lavoro e il suo violoncello. Daria Bignardi ci ha raccontato l'assenza delle persone in famiglia pur essendoci fisicamente sono assenti mentalmente, a lungo andare logora qualsiasi amore per grande che possa essere stato, ma soprattutto ci sottolinea quando poco attenti siamo nella vita di tutti i giorni, sentiamo ma non vediamo. Arno la sentiva ma non la vedeva, non vedeva il male dentro, ma è stato bravissimo a creare un'acustica perfetta per far echeggiare la fine di un amore.
Indicazioni utili
Commenti
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
Ordina
|
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |