Dettagli Recensione

 
La solitudine dei numeri primi
 
La solitudine dei numeri primi 2008-09-03 04:33:16 Laura
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
1.0
Piacevolezza 
 
2.0
Opinione inserita da Laura    03 Settembre, 2008

emozioni sfruttate

immagino che questo commento stonerà alle orecchie di molti ma non posso fare a meno di giudicare bene questo libro solo per quanto riguarda lo stile di scrittura. E' piacevole a leggersi perchè scorrevole è perchè i protagonisti suscitano emozioni che destano il lettore: peccato che queste stesse emozioni siano state, nel caso de protagonista maschio ormai riciclate più di una volta: il classico "genio irraggiungibile dal contatto umano"; oppure create apposta per attirare l'occhio curioso del lettore sulla riga successiva,incuriosito dalla malattia che divora Alice. E'di certo insito nella natura umana la curisità verso il macabro, il grottesco o la morte, -tanto che si rallenta nelle nostre auto vicino agli incidenti stradali e molti seguono con attenzione telefilm e telenovelas con medici e gente molto malata(magari x cause sconoscite)o con sparatorie e assassini senza coscenza,- ma sembra proprio che l'anoressia di lei sia descritta minuziosamente -MA superficialmente solo nelle sue caratteristiche più curise sotto questi punti di vista, mancando infatti quella che è la descrizione della sofferenza più pura e pesante, brillantemente nascosta al grande pubblico proprio perchè troppo Cruda o perchè difatto è sconoscita all'autore. Ma matteo d'altra parte è il classico genio che, strutturato in modo simile al personaggio di Alice, farebbe volentieri a meno del proproio corpo, impacciato e poco pragmatico com'è nei rapporti interpersonali, per badare solo alla grande intelligenza e al tempo occupato dalla propria mente. Personaggi quindi piatti e irreali, mancanti di quell'istinto di soppravvivenza che caratterizza e identifica l'uomo nel bene e nel male,e che lo porta a mutare. mutamenti che l'autore ha troncato anche dal punto di vista della crescita psico-fisica dei protagonisti:essi sono stati descritti e mossi superficialmente all'interno di una realtà altrettanto statica e piatta, con variati irreali, e pure in loro non subentra nemmeno un cambiamento legato ai passaggi -impossoboli a saltarsi nella realtà-dall'infanzia,all'adolescenza, all'età adulta.

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