Dettagli Recensione
The Tramp
Pubblicato ad ottobre, prima ancora della sua uscita, il libro ha fatto scalpore al Salone di Francoforte 2012. Meritatamente.
La prima parola che affiora è dolcezza. La seconda, malinconia. Proprio come Charlot.
The Tramp fa un patto con la Morte, venuta a portarlo via il 24 dicembre 1971: se riuscirà a farla ridere, avrà un altro anno. Ci riuscirà, fino al 1977, quando ormai non riesce più a strappare un sorriso alla Vecchia. Le inquadratura dentro allo studio di Sir Chaplin si alternano alla lettera scritta dal Maestro all'ultimogenito Christopher, nella quale ripercorre i suoi ricordi. Non quelli della sua fama, ma il suo viaggio che lo porterà, un giorno, ad essere il Vagabondo più famoso del mondo.
Un volta finito, ho lasciato che lo spirito di Charlot continuasse ad aleggiare attorno a me, che il ricordo delle parole lette mi abbracciasse come l'eco di un sussurro.
Biografia e romanzo si intrecciano, creando una trama squisita. Descrizioni accurate, mai pesanti, catturano e mettono a proprio agio e posare il libro diventa difficile. Ci si immerge totalmente, riassaporando la semplicità e, allo stesso tempo, la maestria che Fabio Stassi ha saputo trasmettere al testo. I dialoghi, senza la consueta punteggiatura che li contraddistingue, permette di rivivere non la scena durante il suo svolgimento, ma nel suo ricordo, rispettando la continuità del racconto.
Ho apprezzato moltissimo la Morte e l'abilità di stravolgere la materia stessa di cui è fatto il personaggio, come uno scultore che lavori il marmo rendendolo morbido e carnoso. Non credo sia facile riuscire a far ridere la Vecchia, eppure Stassi, con l'aiuto di Charlot, c'è riuscito.
p.s. il libro è disponibile anche in formato e-book
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