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Il viaggiatore notturno
 
Il viaggiatore notturno 2012-12-01 05:12:03 Bruno Elpis
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    01 Dicembre, 2012
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“Il viaggiatore notturno” di M. Maggiani - Comment

Dall’autore de “Il coraggio del pettirosso” (Premio Campiello 1995) un romanzo complesso, che mi ha lasciato molti dubbi.
La parte iniziale mi ha affascinato. Per le descrizioni dell’Hoggar (“Questo è il cielo notturno dell’Hoggar: un pozzo di acqua stellata profondo un infinito”), del deserto (“Qui … la Terra ha prolassato il suo cuore.” “… Il centro dell’Universo è un rigurgito della Terra rappreso in purissimo cristallo. L’Hoggar. Semplicità.”) e della bellezza locale (“Era talmente bella che bastava la luce di una lampada a cherosene per dar fuoco a tutta la sua bellezza”). E soprattutto per l’idea che dovrebbe reggere la storia: un irundologo, specializzato in migrazioni animali (in passato ha studiato le peregrinazioni di Amapola, un’orsa disorientata dalla guerra nelle foreste della Carnia), attende il passaggio delle rondini (“… Le rondini arriveranno fin qui, e le sto aspettando”).
In questa attesa l’etologo incontra e conosce personaggi del luogo (la guida Jibril, il poeta Tighrizt, la prostituta Jasmina) e racconta altre storie di esili, cammini ed erranze. Nella penisola Balcanica. Nel Caucaso. “Sono Amapola e Zingiran, e tutti gli altri spiriti che mi hanno incontrato, che pensano a me”.
Le mie perplessità riguardano proprio questa parte della narrazione: quando leggo un libro, raramente mi accade di smarrirmi e di non penetrarne i messaggi, ovviamente in modo del tutto soggettivo. Con questa storia è accaduto: mi sono perso, non ho colto contenuti e coerenza. Pur apprezzando i riferimenti, disseminati nel romanzo, al pensiero e alla vita di Père Foucauld, al quale è dedicata anche la finale “nota dell’autore”.
E pensare che ero partito dalle migliori intenzioni. Le rondini mi hanno evocato un particolare della mia infanzia. Un nido che le rondini avevano fabbricato nell’androne al primo piano della casa dei miei nonni paterni. Ricordo l’ammirazione e il rispetto che nutrivamo per la “casetta” installata nell’angolo tra parete e soffitto. La consideravamo un portento della natura, ben augurale per tutti noi. “Le rondini sono testardamente fedeli ai loro nidi.” In qualche modo, anche noi lo eravamo: fedeli ai loro nidi. “Le rondini hanno un volo veloce e un atterraggio velocissimo e nevrastenico; atterrano con una picchiata fa vertigine, derapando nell’ultima frazione di secondo”. Io, bambino, mi affacciavo alla ringhiera dell’androne, osservavo giochi e intrecci di volo. E fantasticavo. “Le rondini sono talmente abitudinarie che si possono fissare dei buoni appuntamenti; sono migratrici con l’ossessione della puntualità”. Ben lo sa …

… Bruno Elpis,

che delle rondini aspettava (e forse ancora aspetta) il ritorno. Con questi precedenti personali, consiglio la lettura del romanzo. A chi potrà capirlo meglio di quanto io abbia potuto fare.

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Commenti

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Ciao Bruno, ho letto questo romanzo l'estate scorsa carica di aspettative, ma ho avute le tue stesse impressioni....
mi ha lasciato spiazzata perchè , come dici tu, gli spunti potevano essere ottimi, ma non sono riuscita a coglierne il significato...
a tratti raggiunge un ottimo grado di liricità, eppoi si perde strada facendo in una nebulosa....
sinceramente se lo dovessi consigliare, lo farei solamente per avere un parere su questo stranissimo romanzo..
a presto
Silvia
In risposta ad un precedente commento
gracy
01 Dicembre, 2012
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Che barba eh!!
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
01 Dicembre, 2012
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Abbi pazienza che le rondini prima o poi torneranno...
...da Bruno Elpis.

O-*
In risposta ad un precedente commento
Bruno Elpis
01 Dicembre, 2012
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Credo di patire un complesso. Non riesco mai a dire che un libro non mi piace. Forse, per il solo fatto che è ... un libro. Forse è anche un complesso di inferiorità.
Grazie Silvia, condivido quello che dici. :)
Gracy, la tua psicanalisi non fa un piega. :)
CUB: ne sei convinto? E la pazienza che occorre ... è quella di Giobbe? :)
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
28 Luglio, 2015
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Mi vien da sorridere pensando alle rondini testarde. E le tortorelle e i passeri ? Abbiamo questo inverno rifatto il tetto e messo gli antipiccione sulle travi esterne. Be tempo che arrivasse la primavera ed invece che un nido ora ce ne sono tre. Uno di rondini, uno di passeri e uno di tortorelle. Credo abbiano fatto il nido sopra gli antipiccione :-)

Io e il mio gatto li guardiamo giocare , son bellissimi.
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