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LA GANG DEI SOGNI
“E’ un pezzo di carta bianca, ora. Nient’altro che un pezzo di carta bianco. Ma su quel foglio tu puoi scrivere le tue parole. E le tue parole faranno nascere un personaggio. Un uomo, una donna, un bambino. E a quel personaggio tu assegnerai un destino. Di gloria, di tragedia, di vittoria o di sconfitta ………., e ci saranno delle persone che vivranno il destino che tu hai scelto, e lo sentiranno come proprio, e crederanno di essere li, in quel posto vero ma immaginario che è uscito da qui, da questo foglio”.
Queste poche righe , che troverete all’interno di questo romanzo, sintetizzano alla perfezione l’obiettivo di ogni scrittore. Luca Di Flavio è sicuramente riuscito in questo intento, regalandoci una storia “vera”, che ci trasporta nel mondo dei sogni. Si, perché il filo conduttore che unisce tutte le pagine di questo libro sono proprio i sogni.
Questo è il sogno di una madre calabrese dei primi del ‘900 , che dopo aver dato alla luce un “figlio bastardo”, decide di lasciare l’Italia e sperare in una vita migliore al di là dell’Atlantico.
Questo è il sogno di un “figlio bastardo”, che vive con la madre prostituta, nel ghetto di “Lower East Side” a New York e spera che un giorno possa diventare qualcuno. Non ha importanza se quel qualcuno sarà un gangster o una persona perbene. L’importante è emergere dall’umiliazione e dalla povertà. Ma se le circostanze non lo permettono, allora basta solo far credere alla gente di essere quello che vorresti diventare.
Cosa c’è di meglio, per far questo, di utilizzare un strumento, capace di arrivare a molte persone, come la radio? Il protagonista “Christmas” grazie alla sua fantasia e al suo talento riuscirà a far sognare, con i suoi racconti, molte persone che la società “perbene” ha dimenticato.
L’atmosfera magica che si respira in questo libro è quella della scoperta del grande “sogno americano” dei primi anni del ‘900, dove tutto sembrava possibile, grazie allo straordinario fermento della società americana. Ma anche in quest’epoca le condizioni sociali di partenza erano importanti per aver successo nella vita. Solo pochi riuscirono ad emergere dopo molti sacrifici ed un pizzico di fortuna.
Ho avuto la possibilità di apprezzare ancor di più questo romanzo, dopo aver visitato il “museo del mare” di Genova, dove sono state ricostruite le condizioni di viaggio di molti immigrati italiani proprio verso Ellis Island a cui il libro fa riferimento.
P.S – Un grazie a “Patty”, nostra amica di Qlibri, che mi ha consigliato questo bel libro, che diversamente mi sarei perso!
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