Dettagli Recensione
Le cose che vanno fatte
Ci deve sempre essere un luccichio per trascinarci emotivamente verso qualcosa o qualcuno, qualcosa di indefinito, magico, soprannaturale, così io definisco il mio rapporto con i libri, un rapporto intangibile di attrazione come il Sole con la Terra.
In questo caso è stato il suo titolo a fare da attrazione, non provenendo dalla Sardegna, non possedevo elementi di comprensione. Ma il mio sesto senso, anche questa volta non mi ha abbandonato. Una storia triste ma al contempo dolcissima, una donna rimasta vedova ed avanti con l'età decide di prendersi in casa una bimba, Maria forse non desiderata, non amata, venuta dopo il tempo massimo, ma questa si rivelerà la sua fortuna. Quando si dice che i figli non sono di chi li partorisce ma di chi li cresce, niente di più vero. Maria così avrà una vita migliore, una stanza tutta per sé, pasti regolari, vestiti, istruzione, affetto e buoni consigli. Dalla sua famiglia di origine verrà schernita sempre per il suo troppo-inutile sapere, ma la matassa si aggroviglia quando iniziano a calare dei misteri sulle inspiegabili assenze notturne di Tzia Bonaria. Bonaria, lo si capisce molto in avanti con la lettura, aiuta le persone degenti e sofferenti da lungo tempo ad una veloce dipartita. Come la Murgia ci presenta Bonaria non si riesce a condannarla o giudicarla, se solo lo si volesse fare, ma nel prosieguo della lettura la si accetta ed avrà in maniera acquiescente il nostro bene placido. E' vero che alcune tematiche, anche le più spigolose, se scritte e raccontate in un determinato modo acquisiscono un sapore totalmente diverso. Non si riesce a condannarla forse perché alla piccola Maria oltre ad aver dato tutto ciò che le serviva per crescere bene, le ha donato le armi per fronteggiare il mondo e per avere un posto nel mondo, insegnandole un mestiere, quello di sarta, sarà quello che farà da grande.
Quando la ragazza scoprirà ciò che per lunghi anni ha sempre fatto Tzia Bonaria, avverrà la rottura. La separazione durerà qualche anno, in questi anni Maria crescerà , lavorerà, cercherà di dimenticare il suo passato, ma non servirà a nulla, dovrà ritornare, Bonaria sta male. Al suo capezzale giorno dopo giorno, Maria non comprende ancora le ragioni di Tzia Bonaria, come per un insegnamento sarà un'agonia lenta e inesorabile, la sua vita diventerà come uno sgocciolio di una fontana rotta. Solo allora Maria capirà il senso delle parole della madre:”non dire mai: di quest'acqua io non ne bevo. Potresti trovarti nella tinozza e non sapere come ci sei entrata.” Ciò che si deve fare verrà fatto prima o poi, ciò che deve avvenire avverrà. La scrittrice ci ha donato un grande libro, di una semplicità sconcertante, si lascia leggere velocemente e intensamente, siamo sopraffatti dalla lettura. Ogni libro è una persona, ogni persona è una storia, ogni storia è un batter d'ali .
Indicazioni utili
Commenti
8 risultati - visualizzati 1 - 8 |
Ordina
|
8 risultati - visualizzati 1 - 8 |