Dettagli Recensione
Altoatesini o sudtirolesi? Eva svegliaci!
Gerda Huber è una ragazza bellissima, fin da bambina, nelle stupende vallate altoatesine, faceva perdere il senno e la ragione a molti ragazzi.
Gerda Huber è una sudtirolese.
Gerda Huber è la sorella di uno Shutzen, un cacciatore, un combattente contro chi ha imposto a questa piccola provincia austriaca di essere annessa all'Italia fascista che, con la sua politica nazionalista emarginava i tedeschi a favore di "usurpatori" italiani.
Gerda Huber è una ragazza madre, in un' epoca ed in un paesela cui cultura rigida e cattolica la etichettano come Matratze (serva, da materasso).
Gerda Huber è determinata, coriacea ed intelligente. E cresce la sua Eva come meglio non potrebbe.
Vito Anania è un carabiniere, calabrese. Da cinque anni èin servizio per il suo Paese, dapoco presso la stazione di Merano e quella di Bolzano. Un ragazzo all'antica, che riesce a guardare nelcuore di Gerda e a ricolmare il vuoto di un padre sconosciuto per Eva.
Ma anche le belle storie possono finire, gli amori dividere anzichè unire e l'ormai adulta Eva si ritrova a compiere un viaggio interminabile dalle fredde Dolomiti al Mediterraneo più caldo,un viaggio che èuna ricerca personale e storica attraverso sè stessa e attraverso il suo popolo e ed il suo rapporto con l'Italia.
Questa lettura, che non avrebbe attirato mai la mia attenzione in una libreria, mi èstata consigliata dalle mie colleghe e devo dire che ne sono rimasto felicemente colpito.
Il libro non eccelle per velocità e dinamismo ma, la storia è comunque interessante e coinvolgente.
Vivo a una decina di chilometri dall'Alto Adige, o Sud Tirolo e fin da piccolo ho imparato a coesistere ed ividiato i miei compagni di suola biligui ma, addentrarmi, attraverso un romanzo nelle viscere della loro storia è stata una bellissima emozione.
La preparatissa Melandri ci porta alla scoperta di un popolo con una lingua ed una cultura molto legata all'Austria che nel giro di una manciata di giorni è stato annesso, senza alcun consenso popolare, all'Italia, come una mercedi scambio, un pezzo extra, un piccolo "omaggio" al seguito del Trentino che per lingua, tradizioni e scambi commerciali già dal 1200 dipendeva dalla pianura Padana.
Consiglio questo libro a chi, dopo aver superato Bolzano, si chiede come mai, alcuni "barabari" parlino con tanta difficoltà l'italiano,pur essendo l'Alto Adige Provincia d'Italia.
Consiglio questo libro a chi, crede che gli itlaiani sono tutti ugualiun unico popolo da Bolzano a Palermo. Ma non lo consiglio in tono polemico o disfattista, consiglio loro di leggerlo con un punto di vista opposto, non come lettori altoatesinima,sudtirolesi. Noterete allora analogie con i siciliani "liberati" da Garibaldi, con i laziali che non hanno votato alle prime elezioni palamentari perche vietato da Pio IX.
Ma, a differenza di altri vedrete come, il disinteresse e la scarsa attenzione mediatica abbiano dapprima fatto sfociare una rabbia incontenibile ma, in un secondo momento la determinazione e la forza di questo popolo ne hanno fatto diventare il piccolo Paradiso che noi conosciamo ed appreziamo.
Bellissima a tal proposito la figura di Silvius Magnago, rappresentante a Roma dell'SVP, partito di lingua tedesca, descritto magistralmente dalla Melandri.
Un libro da leggere, che vi trasporterà in epoche e posti apparentemente lontani, un viaggio da Bolzano a Reggio Calabria che ci ricorderà il passato travagliato e le difficoltà dell'Italia: una nazione sì ma con diversi popoli, usanze e culture che, possono coesistere tra loro!
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Commenti
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Per piacermi un libro deve entrarmi in circolo, obbligarmi a rimanere sveglio "ancora 5 minuti" per finire il capitolo..non so se mi spiego..
Peccato che debba apettare ancora qualche abbondante manciata di decenni, nella migliore delle ipotesi.
Ahhhhhhhhhhhhh :-(
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