Dettagli Recensione
Un cappello pieno di ciliegie
Più che la saga della famiglia Fallaci-Laurano-Cantini, quest’opera di grande respiro, è un romanzo di avventure. Laddove la giornalista finalmente usa la fantasia e il suo accentuato intuito femminile per l’empatia che dimostra nel descrivere le figure di Carolina, Montserrat e Anastasìe. Molti, forse troppi i riferimenti storici che tuttavia ci raccontano una storia di un’Italia minore, ma non per questo meno importante di quella che ci hanno ammannito nelle scuole degli anni del dopoguerra.
I personaggi principali sono così ben delineati anzi, in certi casi, così rabbiosamente tratteggiati, che bucano letteralmente le pagine.
Nella quarta parte, magnifica e amara la storia di Anastasìe con la quale l’autrice s’identifica. Romantica fine di una grande donna che intravedeva la Falciatrice venirle incontro a passi risoluti.
Grande affresco di vita italiana e romanzo-capolavoro che sarà di riferimento per le generazioni future.