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La carezza di un sogno
L'intensità delle emozioni che questo libro di Maria Pia Veladiano regala al lettore, anche impreparato a temi così importanti, è il fremito vitale che percorre la dimensione del tempo, che nella sua brevità, lascia solo lo spazio delle lacrime. Quanta dolcezza nelle lacrime di Dieter, versate per un dolore profondo, che, come l'amore, si rigenera in se stesso. Solo il dolore consente la resurrezione. Analogia Crucis, dice l'autrice. Un libro struggente, definito da una lirica progressiva, che si risolve in un sogno. Il sogno, mi pare uno dei motivi predominanti della trama. Tre sogni dominano la vita di Ildegarda, la protagonista, e l'ultimo le spalanca l'abisso del nulla, confuso nella dolcezza della carezza paterna. Ma Ildegarda si "affida", perchè trova il conforto di una promessa, che è più potente di qualsiasi sogno. La promessa che tutto non finisca così, che l'amore duri per l'eternità. E vive la speranza che l'ultima parola sia di Dio... Frattanto non resta che inginocchiarsi innanzi a questo infinito, disarmante, dolcissimo, coraggiosissimo, estremo, meraviglioso, profondo, assoluto, tenero, questo sì eterno, amore di madre... Da leggere
"...Insieme la paura è niente..."
"...Quanto amore serve a salvare un amore?..."
"...L'ordine è una forma di amore. Tutto mi sembra una forma di amore. E' l'amore che ci dà forma."
"...Cercavamo una conferma alla promessa, nata con il mondo, che l'amore non finisce, che la morte non è l'ultima parola..."