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E' una vita che ti aspetto
 
E' una vita che ti aspetto 2012-11-10 13:45:01 Pia Sgarbossa
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    10 Novembre, 2012
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TOCCARE IL FONDO...per poi...RISALIRE A VIVERE...

TOCCARE IL FONDO ... per poi ... RISALIRE A VIVERE
Il Titolo "E' una vita che ti aspetto", mi faceva pensare ad una bellissima storia d'amore. Non è proprio come me l'immaginavo, ma di una storia d'amore si tratta, che il protagonista vive prima di tutto nei confronti di se stesso.
Fabio Volo scrive in modo così semplice e colloquiale, che mi pareva di ascoltarlo, anzichè leggere il suo libro. Perciò la lettura è stata gradevolissima.
Con questo libro ci viene presentato uno spaccato della società odierna, del mal di vivere di un giovane, simbolo di tanti giovani e meno giovani; un modo di vivere che io faccio in parte fatica a credere ma che so corrispondere a verità... e provo tanta tristezza.
Checco, il protagonista, vive da solo in appartamento e con i genitori mantiene un rapporto minimale, fatto di pranzi nel fine settimana e qualche chiacchiera formale, ma non vi è nessun tipo di dialogo sincero, intimo e confidenziale., mancato anche nell' infanzia.
"Rubare per amore del gruppo; canne prese come si trattasse di un caffè; sesso vissuto come toccata e fuga, giusto il tempo della durata di una scatola di preservativi e come un mezzo per giungere continuamente l'attimo del puro piacere fisico; Il lavoro vissuto come un mezzo con cui guadagnarsi dei soldi per fare acquisti su acquisti...." Tutti gli aspetti or ora elencati rappresentano lo stile di vita che il protagonista vive assieme ai propri amici , in particolare Luca, l'amico dell'infanzia che amplifica addirittura le caratteristiche succitate.
Ma Checco si rende conto di vivere male. Non si trova per nulla bene in questa esistenza terrena e prova tanta, ma tanta noia. Tale malessere si manifesta di giorno e in particolare di notte e non trova pace.
Un giorno decide di affidarsi al suo medico ( anche amico) di famiglia, il quale dopo avergli fatto fare gli opportuni controlli gli diagnostica la sua incapacità di saper vivere, di tentare di essere felice e lo invita a farlo.
All'inizio Checco è restio a seguire il consiglio, non si capacita ad accettarlo...non sa che fare.
Col tempo inizia a capire che vive una libertà contornata da un recinto...di essere un finto libero. Il fato in quel tempo porta Luca,l'amico, ad andare all'estero per lavoro e Checco, forse agevolato anche da questa mancanza, inizia un percorso di vita alla riscoperta di se stesso.Mentre prima doveva sempre essere occupato in qualcosa, in progetti... (!?!) ed essere sempre in movimento, decide di fermarsi, di ascoltarsi, di prendersi cura e attenzione verso se stesso.
Acquisisce il coraggio di essere libero, dal giudizio del gruppo degli amici e impara a non aver paura della solitudine, anzi inizia addirittura ad apprezzare e a godere dei momenti vissuti da solo.
Per un certo periodo è ossessionato di trovare l'anima gemella , speranzoso di incontrare una ragazza che lo apprezzi per quello che è e che lo scelga tra tutti; ma questa ricerca è vana ...Allora dedica ancor più tempo a se', riscopre il piacere della lettura, delle passeggiate, dei film , del chiacchierare...e sintetizza questo momento con una frase di Battiato:"Se penso a come ho speso male il mio tempo, che non tornerà..."E riscopre l'amore per il lavoro; riaffiorano una sorta di ricordi e sentimenti spirituali ... religiosi, che lo portano a importanti riflessioni e impara ad usare prima di tutto il cuore...mentre fino ad allora aveva seguito gli impulsi della pancia...; decide di cimentarsi in una passione rimasta sopita per colpa del padre....Ed è contento di riscoprire la gioia di fare ciò che gli piace e compare per la prima volta la magia nella sua vita dell'attesa, quella forza invisibile di saper aspettare.
Anche lo smettere di fumare diventa un modo d'essere libero dagli altri, dal giudizio degli amici. A coloro che solitamente per vivere usano la frase"prima o poi si muore", Checco inizia a pensare che..."prima o poi si può vivere".E finalmente capisce che la vita è un dono e lui stesso è un dono; questa consapevolezza lo porta a capire l'importanza di vivere con responsabilità e ad amarsi...e proprio quando impara ad amarsi, a rispettarsi....succede quello che aveva tanto sperato...e la vita ora è bella da vivere, soprattutto insieme con una persona che decide di seguirlo in questo suo nuovo viaggio ...

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
A chi vuole conoscere il modo di vivere di alcuni giovani d'oggi;a chi vorrebbe cambiare una vita vissuta all'insegna del materialismo e con noia . A chi ha apprezzato "L'onda perfetta"di Sergio Bambaren
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