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"L'amore rubato" - Il commento di Bruno Elpis
L’amore rubato” è una raccolta di racconti, nei quali l’autrice (vincitrice nel 1990 del Campiello con “La lunga vita di Marianna Ucrìa” e nel 1999 del premio Strega con “Buio”) torna su uno degli argomenti che maggiormente le stanno a cuore: la violenza sulle donne. E lo fa ponendosi un interrogativo ben preciso.
Perché molte donne non si ribellano? Perché se ne stanno zitte a subire un predominio arrogante e feroce?
La causa di tale comportamento omissivo e complice ha una doppia matrice: culturale e psicologica.
“… Spesso fra carnefice e vittima si stabilisce un rapporto di complicità, anche se involontaria. La vittima vuole proteggere il suo aguzzino per liberarsi dai sensi di colpa.”
Eccole allora, le donne martirizzate da soprusi e atrocità. Sembra di vederle: ferite, colpite, sfigurate da ematomi e lividi nei ritratti che Dacia dedica a loro, con partecipazione sofferta e cosciente.
E sono Marina, in “Marina è caduta per le scale”, ove il titolo riproduce la giustificazione di copertura al pronto soccorso.
“La bambina Venezia”, vittima dell’amore soffocante e ‘sbagliato’ di un padre e della società dell’apparire, prima che di un orco.
Giorgia, caduta nelle grinfie dello “Stupratore premuroso” per sperimentare poi i meccanismi che spesso difendono più il delinquente che la vittima.
La fragile Franci della “Cronaca di una violenza di gruppo”, che non otterrà giustizia per le assurde reazioni di difesa, tutte a favore del più forte.
“Ale e il bambino mai nato”, ove la protagonista vive il dramma di una maternità indesiderata perché causata da una violenza originaria, alla quale seguono altre violenze e una reazione.
Giusy e Rosaria, entrambe destinate a recitare con il patrigno il ruolo de “La sposa segreta” di fronte alla madre Carmelina, anche lei vittima ignara e donna perdente.
Angela, che soccombe a Gesuino durante “La notte della gelosia”.
Anna, che non sopravvive, in “Anna e il Moro”, nel doloroso racconto di un padre che ha il rimorso di non essere intervenuto, di non aver capito …
Dacia Maraini, con la sua prosa schietta ed efficace, ripropone eventi che purtroppo leggiamo nella cronaca di tutti i giorni. Trasmette il suo messaggio di denuncia e svolge la sua critica attraverso la sequenza di storie destinate a coinvolgere il lettore in una nuova consapevolezza di fronte agli orrori della nostra società.
Bruno Elpis
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