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Il corpo umano
 
Il corpo umano 2012-10-24 14:37:47 silvia71
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5.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    24 Ottobre, 2012
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Corpi e anime

Dopo il brillante esordio de “La solitudine dei numeri primi”, Paolo Giordano pubblica il suo secondo lavoro.

Anche questo romanzo è caratterizzato da un'estrema fluidità narrativa, tanto da stimolare una lettura rapida ed incalzante. Non cada il pubblico nell'errore di correre su queste pagine accattivanti e coinvolgenti, alla ricerca spasmodica di un finale degli eventi.
Questo romanzo va assaporato lentamente, va compreso col cuore e con la ragione, per poter captare gli infiniti messaggi dell'autore, o almeno, poter comprendere il punto di vista sotteso al nucleo narrativo.

Giordano rappresenta magistralmente, ancora una volta, la generazione che si affaccia alla soglia dei trent'anni, età che conduce a fare i conti con l'ingresso nel mondo adulto, fatto di responsabilità e scelte di vita destinate a riflettersi su se stessi e sugli altri.
Lo sfondo predominante è la guerra “modernamente” intesa, ossia uno spaccato crudo e reale delle missioni in zone calde del mondo, come l'Afghanistan; missioni a sostegno dei governi locali per ristabilire l'ordine e la legalità, che si trasformano troppo spesso in guerre dagli esiti funesti.
Ma la guerra viene utilizzata da Giordano come una metafora e vagliata in tutte le sue possibili sfaccettature, mettendo in scena diversi personaggi, dove ciascuno viene colto alle prese con la sua “personalissima guerra”.
La guerra non è solo sangue sul campo, non riguarda solo il mondo militare; la guerra talvolta è parte integrante della vita.
La vita può divenire scontro con se stessi per l'incapacità di accettarsi, di esprimersi con gli altri, familiari compresi, per l'insoddisfazione accumulata a causa di scelte sbagliate.
La vita è anche spettatrice di scontri familiari e generazionali, che si consumano tra le mura di casa, ma che possono causare danni permanenti ed irreversibili nell'anima di un uomo.

Il romanzo è percorso da un filo conduttore sottile e splendido, ossia il binomio tra corpo umano e persona. Un concetto non immediato, la cui intensità aumenta con il consolidarsi della narrazione: ossia l'evolversi delle situazioni rappresentate fa comprendere come le necessità del corpo non sempre coincidano con quelle della mente e come questo talvolta diventi un'entità scissa dal volere “ragionato” della persona. Ecco allora che il corpo diviene istinto, diviene mezzo per evadere dalle costrizioni imposte dall'anima, dai rimorsi, dai ricordi e dalle regole morali e non, imposte dalla società.
Altresì il corpo è sinonimo di fragilità e vulnerabilità, inteso come quella parte dell'uomo che per prima fa le spese delle scottature della vita, dagli eventi più gravi a quelli meno, destinata a caricarsi di patologie o cicatrici che saranno per sempre il simbolo del passato.

Giordano denota anche in questo lavoro un'ottima capacità di mettere a nudo il personaggio, di fare affiorare i sentimenti più nascosti, con una semplicità ed una chiarezza disarmante, ma a tal punto immediata e concreta da piegare il lettore ad una completa immedesimazione e compartecipazione nella problematica affrontata.
In queste pagine diventano palpabili i dolori, i timori, le solitudini, le ansie di una generazione che dovrebbe spiccare il volo verso la stabilità e la sicurezza, verso la convinzione nelle scelte effettuate, verso un segmento di vita che la trasformi dall'essere figlio all'essere padre.

Ne “Il corpo umano” c'è tanta voglia di scavare nel quotidiano di una società divorata da malesseri e instabilità, mossa da una ricerca famelica di affetto, protezione e realizzazione.


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Bella rece. Non so perchè ma mi hai fatto venire in mente il Deserto dei tartari di Buzzati..
mah..
:P
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silvia71
24 Ottobre, 2012
Ultimo aggiornamento:
24 Ottobre, 2012
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grazie Piero !!!
anche alcuni critici hanno già avanzato questa ipotesi di similitudine, ma personalmente credo che il libro in questione voglia essere altro, le tematiche sono molto diverse....
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DanySanny
24 Ottobre, 2012
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Con la Solitudine dei numeri primi non è andata bene, quando avrò un po' di tempo leggerò anche questo ;-) bellissima, molto approfondita ed acuta!
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silvia71
24 Ottobre, 2012
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ti ringrazio Daniele !!
io non posso fare altro che consigliare questo giovane autore. Personalmente mi ha trasmesso tanto con entrambi i lavori pubblicati.
Quella che cerco di esprimere nella mia recensione è la mia visione o meglio percezione del romanzo.
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piero70
24 Ottobre, 2012
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ma dai? allora non ho scritto una belinata!
HAAHAHAHAHAHAHA!!!!
:P

24 Ottobre, 2012
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Recensione bellissima!
Complimenti per la tua capacità di scrittura, la padronanza di lessico e per l'analisi accurata.
Sono le recensioni come queste che stimolano i lettori.
F.
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C.U.B.
24 Ottobre, 2012
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Questo Giordano ti ha proprio conquistata...
DEvo decidermi a comprare LA SOLITUDINE.
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petra
24 Ottobre, 2012
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Che bella analisi Silvia,interessantissimo questo "percorso del corpo"...complimenti!:)
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DanySanny
24 Ottobre, 2012
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A me non ha convinto soprattutto lo stile, l'ho letto e non mi ha lascito nulla. Prima volta nella mia breve carriera da lettore, mi ha lasciato indifferente, forse ero piccolino, magari dopo queste tue recensioni ci riproverò!
Grazie; Silvia, per recensioni come queste; possono solo farci crescere come lettori. Anche a me, contrariamente a molti "intellettuali" era piaciuto molto il Giordano della Solitudine dei numeri primi, a cominciare dal titolo,secondo me geniale, che esprime in poche parole il contenuto dell'intero libro, e ho molto apprezzato il coraggio Paolo Giordano nel cimentarsi in una storia che potrebbe sembrare completamente diversa. Dopo questa tua splendida recensione lo leggerò senz'altro.
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