Dettagli Recensione
La solitudine dei numeri primi
Il libro di Giordano non mi ha entusiasmato affatto. Certo, non posso dire che sia un libro orribile, come lo hanno giudicato altri lettori, ma non sono riuscita a capire cosa la giuria del premio Strega vi abbia trovato di tanto speciale.
Stranamente non riuscivo a collocare la storia in Italia, automaticamente ambientavo le varie scene negli Stati Uniti, come se stessi guardando un filmetto americano da quattro soldi. Come in questi film, anche nel libro ci sono troppi luoghi comuni e personaggi stereotipati: la ragazza anoressica, il ragazzo complessato e con manie autolesionistiche, l'amico gay incompreso, l' incomunicabilità tra genitori e figli, il bullismo... tutti temi che per non risultare banali dovevano essere trattati con maggiore profondità. Inoltre ci sono troppi salti, e nonostante passino gli anni i personaggi rimangono statici, non c'è il minimo accenno a un cambiamento. Anche il finale mi ha delusa, sembra quasi che Giordano non sapesse come concludere la storia.
L'unica trovata originale è la metafora dei numeri primi.. ma forse non è così tanto originale dal momento che lo scrittore è un fisico no?