Dettagli Recensione
IL RUMORE DEI PENSIERI
Premetto che sono un'amante della scrittura di Giordano, così dura, realistica, senza mezzi termini. Questo romanzo mi ha affascinato fin dalle prime pagine, poter entrare nella mente di giovani soldati costretti in Afghanistan, con le sfaccettature di decine di caratteri diversi, mi ha tenuta incollata alle pagine.
S'intrecciano i caratteri e le emozioni di Cederna spavaldo e arrogante, Ietri il più giovane con soli 20 anni, Zampieri l'unica donna, Mitrano vittima degli scherzi di tutti, Torsu che vuole solo qualcuno che gli voglia bene, Egitto il medico, Camporesi che ha un figlio che non si ricorda quasi più di lui e Renè, il maresciallo buono che incoraggia i suoi ragazzi anche quando sbagliano.
E' un affresco della gioventù dei nostri giorni, ognuno con i suoi problemi, le sue paure che in un luogo come la Fob bengono decisamente amplificate.
Ognuno con il suo modo di pensare allo schifo di posto in cui si trovano e alle faccende in sospeso in Italia.
All'inizio ci sono scherzi e risate, ma poi la guerra è guerra e al rientro in Italia ognuno reagisce in modo diverso e più o meno contestabile, stravolgendo la vita che avevano condotto prima degli "episodi della valle".
E' un romanzo che cerca di mostrarci cose che noi civili probabilmente non immaginiamo neanche lontanamente; cerca di farci capire quello che possono provare centinaia di ragazzi di fronte allo strazio della guerra.
Spesso e volentieri diciamo che il soldato è un mestiere e alcuni lo scelgono come invece altri scelgono di fare il cameriere, l'architetto, il falegname. Ma al di là del lavoro che ognuno svodlge, prima di tutto siamo uomini, e di fronte alla violenza, alla morte, alle difficoltà, reagiamo come tali anche se alcuni sono stati addestrati per fare i soldati e per quanto mi riguarda, è questo il messaggio che il libro mi ha trasmesso.
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