Dettagli Recensione
l'età estrema
La bellezza di questo breve romanzo risiede nella grazia e nella tragicità con cui sono messe a confronto la vicenda privata di un singolo uomo e quella collettiva del mondo circostante. La condizione esistenziale del protagonista,un vecchio professore universitario che non riesce più a fuggire l’idea della morte, sembra quasi anticipare e commentare la condizione dell’esistenza umana in quanto tale. In modo straordinario il corpo, martirizzato in descrizioni di accecante realismo,diviene il simbolo della decadenza etica della società.
Questo scenario così buio è illuminato solo una volta dall’incontro tra l’anziano professore e Claudine,suo antico amore. La donna,a tratti quasi ineffabile,assume nell’opera un duplice senso di rinascita:per il protagonista l’incontro con lei è l’ intensa illusione di un ritorno alla giovinezza;per il mondo è la speranza di un futuro che possa curare un presente così disperato,tutta racchiusa nel bambino che la donna scoprirà di avere in grembo.
Citando il Macbeth di Shakespeare: “Il mondo fuori è nero. Ma io,io ho un cuore così bianco”.