Dettagli Recensione
Napoli in agrodolce
Bell'esordio letterario x Imperatore, il libro è godibilissimo sotto tanti punti di vista.
Innanzitutto è scorrevole, poi con garbo,ironia e arguzia l'autore è capace di spaziare in tanti ambiti: si parte con la descrizione perfetta dei protagonisti tutti del rione Sanità di Napoli, si prosegue poi con la narrazione molto elegante a riguardo della città partenopea e della sua storia, e soprattutto si evince che l'autore, attraverso le parole di alcuni protagonisti del testo, manda messaggi di speranza x il futuro della città campana.
La trama:
fondamentalmente tutto ruota intorno alla figura di Tonino che vuole a tutti costi diventare un camorrista e che, fortunatamente , non ci riesce perché si rende conto di essere una persona di buon cuore incapace di poter fare del male ad alcuno.
Tra una disavventura e l'altra di Tonino , Imperatore ci racconta un anno intero vissuto con tutti i familiari del protagonista, intervallando racconti che parlano di: matrimoni molto kitsch, vacanze al mare, la scuola, tradizioni partenopee come la visita ai cimiteri e l'adorazione dei teschi abbandonati(l'anime pezzentelle), le partite del Napoli e ...lo spietato agire di alcuni personaggi di malaffare.
In questo libro si ride(esilarante il racconto dell'iguana che sbuca dallo zaino di 5° elementare di Genny, figlio di Tonino, mentre è in classe...l'insegnante, che è una suora, vedendo il rettile urla: il demonio!!! ...e inizia a scappare. Due bidelli che assistono alla scena commentano: questa adesso batte ii record indoor...l'altro : che vuole dire indoor?...Risposta: che mo va cu a capa rind a porta!!!
Ci si commuove, da rimarcare il racconto di Gaetano,suocero di Tonino, al nipote Genny, a riguardo del suo incontro con Totò, l'elemento più illustre nato nel rione Sanità:
..."Totò venne alla Sanità a vedere la casa dov'era nato, la gente lo applaudiva, lo acclamava, io ero un ragazzo mi avvicinai gli tirai la giacchetta e gli dissi: Totò te voglio bbene!!! Lui si fermò mi mise una mano sulla testa e disse: Pur'io te voglio bene , guagliò. Io voglio bene a tutti i bambini del mondo, perché rappresentano l'innocenza. Senza innocenza il sorriso muore"...disse proprio così, non lo scordare mai come non l'ho scordato io"...
Si riflette, soprattutto con Tina la figlia adolescente di Tonino,a mio avviso il personaggio positivo per eccellenza di questo testo, che con l'occhio rivolto al futuro sprona a più riprese il padre a desistere dai suoi propositi malavitosi.
E' un libro leggero questo, l'avevano proposto quasi come un Saviano, niente a che vedere assolutamente
altro stile e altri approfondimenti.
Bravo Imperatore, ottimo inizio
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