Dettagli Recensione
Come è venuto al mondo.
Questo è il secondo libro che leggo della Mazzantini. La bravura di quest'autrice a mio parere sta' in una straordinaria abilità descrittiva. Riesce ad elencarti odori, immagini talvolta quasi rivoltanti in modo esclusivo, che ti fa disgustare o sorridere a seconda di ciò che propone. Il lettore riesce quindi a captare e percepire ciò che lei si sta figurando in quel momento. La inserirei in un panorama piacevolmente realista.
Parliamo ora di ciò che ci ha raccontato. Solito matrimonio un po' alla deriva tipicamente italiano dunque, solita donna intelligente, consumata dalla vita che si strugge in un percorso che alla fine del romanzo scopriremo essere atroce e a tratti un po' finto. (Non anticipo nulla perché grazie al cielo in questo libro c'è un risvolto abbastanza interessante). La presenza di Diego, di Pietro, di Gojko, del padre buono, della madre un po' estranea a quel mondo difficile che passa per la testa di Gemma, la protagonista. E Sarajevo ammaccata dal peso del passato e del presente incerto. I personaggi funzionano a mio parere e anche piuttosto bene. Marciano scontrandosi o sfiorandosi appena in questo percorso che avanza inizialmente con lentezza per poi precipitare e lasciarci piuttosto attoniti. Ho amato molto la figura di Diego che sembra un eterno peter pan in veste alternativa e un po' trasandata. Ho amato anche Gojiko il poeta nostalgico, l'eroe contemporaneo che ha appiccicati addosso i segni del suo paese. Avrei preferito un'analisi meno superficiale del marito di Gemma, il suo per così dire "salvatore". Giuliano infatti viene lasciato a margine, è appena uno schizzo. Emerge solo verso la fine e neppure con tanta prepotenza. La storia sicuramente funziona grazie alla tragica vicenda della ragazza (Aska? non mi sovviene il nome..) che l'autrice ha inserito un po' precipitosamente verso la fine. Insomma un libro che mi ha torturata e fatta stare male, che vale la pena di leggere. L'ho trovato gradevole, interessante, forse qualche spunto in più ci sarebbe voluto, ma tant'è... Brava Margaret!