Dettagli Recensione
Incredibile
Una Famiglia ligure, nobile, alla fine del 1700. Potrebbe essere un racconto come altri, ma qui chi scrive è Italo Calvino, e quindi un nobile di 12 anni che per un litigio con la sorella ma soprattutto con il padre, decide di salire su un albero e di non scendere mai più. Cosa chiarissima fin dalla prime righe e raccontata con una naturalezza incredibile e in pochissime parole "ti farò vedere io appena scendi!" -"E io non scenderò mai più". E mantenne la parola. Chiaro, limpido, cosa c'è di strano?!
Chi narra è il fratello minore di Cosimo e questo ci aiuta ad affezionarci al barone un po' di più, a conoscerlo un po' meglio e a non sapere mai se ciò che ci viene raccontato è la verità oggettiva, oppure una verità aggiustata qua e là con aggiunta o omissioni di particolari. Cosa che non accadrebbe con il classico narratore onniscente estraneo alla storia che quindi tutto sa e tutto vede, questa scelta, inoltre rende il libro, a mio modesto avviso, ancora più spassoso.
Calvino, racconta racconta, ma non si capisce dove vuole arrivare, ma non si può fare a meno di leggerlo, proprio perché il suo modo di scrivere è geniale, divertente, pieno di particolari e si ha, soprattutto all'inizio, l'impressione che lo scrittore si sia messo davanti la macchina da scrivere, durante un pomeriggio uggioso e abbia semplicemente cominciato a raccontare la storia, così, come gli veniva in mente, senza fare troppi progetti sul futuro del suo libro e di Cosimo, il Barone Rampante. Ma piano piano, in mezzo a stranissimi personaggi, comincia a delinearsi una storia ben precisa, la nostra storia. La Storia, quella che solitamente si studia sui libri di scuola, si intreccia incredibilmente con la storia di Cosimo. IIl barone diventa il protagonista della storia, quest'uomo pur vivendo sugli alberi e con gli alberi, ha una vita ricchissima, non fugge dalle persone, anzi le cerca e tenta di migliorarne la vita. Come vi chiederete, voi, questo lo scoprirete leggendolo. Perché chi non vorrebbe sapere come si fa a parlare per circa 250 pagine di un Barone che vive sugli alberi, ma continua le sue relazioni sociali con chi sta con i piedi ben piantati per terra?
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