Dettagli Recensione
Quando le galline volano, e gli esseri umani no
Paola Mastrocola insegna lettere in un liceo scientifico di Torino, e con le sue opere ha vinto diversi premi. Premi meritati, perché è evidente che l’autrice sa scrivere, e pure bene. Il suo modo di raccontare è moderno, ironico: in “La gallina volante” descrive in modo estremamente efficace i tic della protagonista, “io narrante” che condivide con l’autrice il ruolo di docente di lettere. La lettura è piacevole, e le semiserie avventure della Professoressa Carla nel tentativo di far volare una delle sue galline, coltivando allo stesso tempo l’amicizia con Tanni, una delle sue allieve, appassionano e fanno leggere il libro d’un fiato.
Come spesso accade nei romanzi moderni che in qualche misura vogliono darsi uno spessore intimista, le vicende sono intercalate da riflessioni che l’autrice ha il pregio di porgere con estrema nonchalance spesso sotto forma di frasi ed effetto: queste sicuramente arricchiscono il testo e si prestano a approfondimenti personali da parte del lettore.
Tutto molto bene, dunque? Come lettura divertente e prodotto editoriale ben riuscito, sicuramente sì.
I problemi sorgono semmai se ci si lascia prendere la mano dall’autrice, e se si dà un seguito alle sue riflessioni. Perché il quadro che ne scaturisce è piuttosto desolante. La professoressa non ne può più di insegnare, ha due figli ridotti a vuote figure ectoplasmatiche, un marito che intona un controcanto a ogni suo tentativo di comunicare, colleghi alienati e alienanti, una classe amorfa e una alunna problematica. Dietro al racconto brillante viene messa in scena, dunque, la solita storia della moderna umanità alienata: se le galline hanno le ali ma non volano, gli uomini hanno cervello e sensibilità ma non sono felici perché comunque a loro manca qualcosa. L’autrice suggerisce che cosa possa mancare all’uomo moderno, ma il suo suggerimento non è esaustivo, e infatti anche la vita della protagonista si ripiega su se stessa, senza soluzione di continuità. Povera professoressa. Poveri studenti. Di fronte a loro, la gallina giganteggia.