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cinquanta sfumature di bob
Siamo nel quartiere fiorentino di Sanfrediano nell’immediato dopoguerra. Questo è il territorio di caccia di Aldo, per gli amici Bob e causa della sua somiglianza con l’attore Robert Taylor. Bob è il classico spaccone innamorato solo di se stesso che grazie alla sua faccia tosta ed alla sua bellezza fa girare la testa a tutte le ragazze del quartiere. Bob racconta di come abbia fatto parte del movimento partigiano, mentre in realtà è diventato partigiano solo a guerra finita…. Intanto gestisce un alveare composto da sei fidanzate dichiarando ad ognuna che lei è l’amore della sua vita. Fidanzate dell’immmediato dopoguerra: sessualmente quasi mai viene superato il muro del petting e solo Gina gli si concede; con le altre qualche bacetto e poco più.
Le ragazze però, nella prima parte del romanzo, appaiono come semplici comprimarie e servono solo a dare lustro a Bob che appare amato e odiato al tempo stesso dallo stesso Pratolini. Prima elenca i suoi difetti, quindi invidia il suo alveare.
Il divertimento del nostro eroe però non durerà in eterno: Tosca, una delle sei ragazze, scopre il suo gioco e fa in modo che Bob si rechi ad un appuntamento al parco delle Cascine dove si presenteranno tutte insieme… Finale degno di una novella del Decamerone!
Il ritmo è vivace, le tinte intense e spesso l’eloquio è vicino alla lingua parlata vernacolare. Non sembra nemmeno scritto dalla stesso mano di “Cronache di poveri amanti”: Lì un altro rione , “Via del Corno”, ma l’atmosfera è cupa, le tinte in bianco e nero e tutto sprizza miseria tristezza e polvere. A Sanfrediano la luce è vivissima e continuamente si sorride in un’atmosfera di commedia all’italiana anni ’50 (ambedue i romanzi sono stati trasformati in film subito dopo la loro uscita). Quindi un’opera scorrevole, breve e frizzante: se vi va leggetelo, ma se ‘un vi ispira fate ‘ome vi pare!!!
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Commenti
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lo leggerò sicuramente!
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