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LA “QUESTIONE SUDTIROLESE”
“C'è il tempo che ci scorre intorno, incontro e attraverso, il tempo che ci condiziona e ci plasma, la memoria che coltiviamo o di cui ci disfiamo – la nostra Storia. Poi c'è la sequenza dei luoghi nei quali viviamo, tra cui viaggiamo, quelli in cui siamo fisicamente, luoghi fatti di strade e di edifici ma anche di alberi, orizzonti, temperature, livelli di pressione atmosferica, della maggiore o minore velocità con cui scorre l'acqua di un fiume, di curve di livello – la nostra Geografia.
Queste due traiettorie, legate un po' al destino e un po' alla libera scelta, in ogni istante e in ogni luogo s'incontrano in un punto, come un cosmico grafico cartesiano, e la sequenza di questi punti forma una linea, una curva, a volte, se siamo fortunati, perfino un disegno, se non armonioso, almeno che si riesce a intravedere.
Questa è la forma della nostra vita.”
Buona parte di noi conosce il Sudtirol per il suo splendido paesaggio, per questa natura incontaminata che stupisce, ammalia, intimorisce, per la presenza di numerosi castelli carichi di storia e di fascino, per la sua cucina, così speziata, completa e squisita, per i suoi costumi tradizionali, per i suoi odori e per i suoi panorami (l'aria che si respira sui passi e la splendida vista che da qui si gode non può non lasciare senza fiato), per i suoi splendidi animali (da quelli selvatici del bosco, ai biondi e docili Haflinger, alle mucche di razza grigia), per i suoi numerosi sentieri che portano ognuno in un luogo meraviglioso...la natura! Che spesso per chi vive in una città è un qualcosa di così distante e indefinito, da risultare una novità, un qualcosa di strano da apprezzare e da godere per tutto il tempo della vacanza. Ma l'Alto Adige non è solo questo, l'Alto Adige ha alle spalle una storia carica di lotte, di fomenti, di attentati, di rivolte... e questo la maggior parte di noi non lo sa. Già perchè tutti noi siamo abituati a studiare a scuola della lotta tra partigiani e nazisti, noi che siamo stati sui banchi di scuola di Bologna poi arrivavamo ad un certo punto del programma scolastico in cui era d'obbligo una gita a Montesole (luogo in cui è avvenuto uno degli eccidi più cruenti della seconda guerra mondiale), ma dell'Alto Adige, di quello che successe fino agli anni sessanta-settanta, chi ha mai studiato qualcosa? Si sapeva solo che la provincia di Bolzano fosse una provincia autonoma, nulla più.
Beh questo libro riempie questa lacuna, parla di tutto quello che non abbiamo studiato e lo fa in uno dei modi più piacevoli per imparare qualcosa, ovvero romanzandolo.
Questa è la storia di Gerda Huber, una giovane donna nata in uno dei tanti masi sperduti in montagna, una ragazza – madre cresciuta troppo in fretta, in una famiglia, in un tempo e in luogo in cui donne come lei venivano additate come Matratzen, (non amate, orfane, bastarde, sole); questa è la storia di Eva, una bimba inizialmente non cercata e non voluta, cresciuta nell'attesa della corriera che riportava la sua mamma da lei e diventata poi una donna in carriera alla ricerca di una figura maschile che sostituisca anche quel padre che non ha mai potuto avere; questa è la storia di Vito, un carabiniere calabrese che parla la lingua del luogo in cui presta servizio, una persona legata all'Arma più di quanto creda; questa è la storia del Sudtirol, un posto meraviglioso di cui non si deve, non si può, ignorare la storia.
Un libro stupendo che mi ha regalato tante emozioni e che mi ha aperto gli occhi su un mondo che non conoscevo da questo punto di vista; un libro che ripercorre la storia italiana di quegli anni, vi ritroverete infatti a fare i conti non solo con la questione sudtirolese, ma anche con la strage di Bologna e con il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro; un libro che apre le porte anche ad argomenti considerati ancora tabù (l'omosessualità) in realtà così piccole come i paesini sudtirolesi; un libro che emana resina e odore di fieno... un libro che vi stupirà per la sua innocente realtà.
Assolutamente consigliato!
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Commenti
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Che bella immagine, brava Vale, molto sentita la recensione, come era stato per Robbie !
:-D
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:))