Dettagli Recensione
Più di una favola
CONTIENE SPOILER
L'incipit del libro rapisce il lettore in una valle solitaria da cui emerge una casa che "esprime un vivere umile e dignitoso". La descrizione dell'ambiente naturale è molto particolareggiata e solo dopo qualche pagina appare il protagonista del romanzo: "Un uomo sui sessanta, facoltoso industriale della seta in quel di Prato". Sarà lui che con la sua intraprendenza violerà i segreti della casa con i due comignoli fumanti. L'industriale scoprirà che la sua curiosità mista alla "malinchetudine" lo condurranno ad attraversare "sette ponti". Esplicitando il linguaggio metaforico che lo scrittore ci propone, i sette ponti rappresentano i punti di congiunzione tra il presente ed il passato, tra la vita e la morte, l'essere ed il non essere. Sarà necessario che il protagonista li attraversi tutti per scoprire la sua vera identità. E' il viaggio che lo condurrà alla scoperta di sè. Un incidente lo costringerà in ospedale e tra i deliri dell'incoscienza, il facoltoso industriale capirà che un misterioso disegno "lo aveva messo di fronte alla sua vita". "Bentornato tra i vivi!" gli sussurrerà un amico. Ora, dopo aver attraversato i sette ponti "il suo cuore indurito dall'indifferenza , s'inteneriva chilometro dopo chilometro" percorrendo la strada che l'avrebbe ricondotto alla casa dei sette ponti che lo attendeva "come una chioccia sul nido". Lì lo aspettano i genitori, a braccia aperte, piangenti. E' così che il figliuol prodigo ritrova il calore del nido familiare..."Lui aveva trionfato sul fronte più importante, quello del cuore! L'amore aveva battuto il denaro. L'uomo aveva rinunciato al potere, al lusso e ai soldi in favore dell'affetto."