Dettagli Recensione
...cosa?
Ho letto "La solitudine dei numeri primi". E fin qui. Anche voi, giusto? Ok.
Ho iniziato la lettura abbastanza speranzioso e coinvolto. La prima pugnalata dopo poche pagine: nella foga del disprezzo (per le sue passate esperienze, certo sì beh ok) e del realismo Giordano non si trattiene dall'inserire un bel "si è cagata addosso" e "masturbandosi freneticamente". OK Giordano, sei fantastico nel fare ammissioni di umiltà e nel distruggere il tuo passato (o almeno così dicono), davvero, ma è uno stratagemma stilistico che evito io a 16 anni (non ho dimenticato l'imperfetto), perchè è semplicemente brutto ed irrispettoso. Anche se è verso il tuo passato, fa schifo. Scusa Giordano.
La storia risulta anche abbastanza interessante, no? Due destini intrecciati, un ragazzo che la vede in un modo scientificamente romantico ed una ragazza paranoica sulla quale beh, non c'è nulla da aggiungere. I due si costruiscono le loro vite una volta separatisi ma non si dimenticano, anzi, aspettano solo il momento giusto per riavvicinarsi e rimediare ai loro errori di adolescenza. Qui però, personalmente, ritengo perdano un pochino di realismo: nella foga di chiudere un (ideologicamente bellissimo, certo) cerchio l'Autore (mi son stancato di dargli del tu, ma non di aprire parentesi a caso, scusate) non riesce a non far storcere il naso davanti ad un finale certo speranzioso, ma che cambia solamente la situazione in cui si trovano i personaggi, senza farli evolvere. C'è da chiedersi se sia un plothole od un effetto collaterale voluto dalla trama.
Le valutazioni medio-basse sono dovute allo stile, che personalmente ho trovato sì scorrevole, ma a tratti troppo pretenzioso (buone descrizioni comunque), alla delusione provocata dal finale, che ritengo inconcludente per ciò che ho scritto sopra, e al fatto che il libro non mi ha catturato per niente. Poco da fare. Buonanotte