Dettagli Recensione
bianca come il latte rossa come ODDIO BASTA!
Sono arrabbiatissima! Ma come possono avermi detto che questo è un CAPOLAVORO?! Cavolo, le Mille e una notte è un capolavoro, la Divina Commedia è un capolavoro, questo libro NON è un capolavoro!
Scrittura banale, decisamente troppo colloquiale e sempliciotta. Sembra di leggere un qualsiasi capitolo di Federico Moccia, gergo "giovane" e ripetitivo, figlio della cultura di facebook e della poca fiducia nei congiuntivi italiani.
D'Avenia si immedesima a tal punto nella parte del ragazzino adolescente da diventare fastidioso esattamente come un adolescente parecchio scemo. Il protagonista passa da dire frasi di una profondità disarmante (ehi ehi, non facciamo i fenomeni, a 16 puoi essere sveglio ma non Platone) a cazzate cosmiche che ti chiedi come può, l'essere di luce che fino a un momento fa ti stava spiegando il senso dell'esistenza , anche solo pensare cose tanto stupide.
Per non parlare della trama, la banalità scende in campo e segna 4 goal. Basta guardarsi due o tre film degli anni novanta sull'amore tra ragazzini e si ottiene la stessa cosa.
Per non parlare poi della morale cristiano-cattolica infilata in mezzo come se piovesse! Parlare di Dio va bene ed è giusto, nascondere una lezione di catechismo in un libro tentando di passare pure inosservati no.
Bocciatissimo.
P.s Meno male che l'ispirazione gliel'ha data il professor Keating de L'attimo fuggente...ah beh.
Indicazioni utili
Commenti
6 risultati - visualizzati 1 - 6 |
Ordina
|
Puo' piacere o meno ma ritengo che lo stile sia volutamente semplice - non credo D'Avenia si esprima cosi' normalmente- semplicemente ha creato dei personaggi e ha cercato di avvicinarsi alla loro realta' il piu' possibile.
Il paragone con dei classici della letteratura non tiene. Se ho voglia di accostarmi ad un'opera simile alla Divina Commedia, mica leggo D'Avenia.
E' chiaro che da una certa narrativa bisogna aspettarsi cio' che quel tipo di narrativa puo' offrire e in quest'ottica ritengo il lavoro di D'Avenia sia piacevolissimo, forse non avevi letto la quarta di copertina, forse te lo avevano troppo lodato e ti eri fatta aspettative diverse...
De gustibus ovviamente, solo le motivazioni mi sembravano poco condivisibili !
Non è lo stile scelto dall'autore che mi lascia perplessa, ma il come viene sviscerato.
In un momento il filo conduttore è la profondità del tutto, un momento dopo la banalità dei pensieri del protagonista. Il salto è troppo spiazzante.
6 risultati - visualizzati 1 - 6 |
e la trama secondo me non è affatto "banale" come la definisci tu, ma parecchio profonda.
per inciso, il termine capolavoro è del tutto soggettivo. non ci sarà mai un libro che verrà considerato da TUTTI un capolavoro..