Dettagli Recensione
die Heimat / la propria terra
La storia di Gerda, nata in un maso povero (sono le fattorie di montagna altoatesine), è la storia dell'Alto Adige o del Sudtirolo, come lo si voglia chiamare, a partire dagli anni dopo il trattato di Saint Germain fino ai giorni nostri. Le vicende di questa provincia italiana, situata così a nord, sono purtroppo poco note alla maggioranza degli italiani che ne conoscono il verde a perdita d'occhio dei campi e dei boschi, il sussurro gorgogliante dei ruscelli, lo stagliarsi fiero dei ripidi picchi all'orizzonte o in inverno il manto nevoso che tutto copre come zucchero filato,
“Anche se è aprile, a tarda notte l'aria sa ancora di neve. Ma i larici stanno iniziando a svegliarsi, la resina risale dalle profondità oscure dei tronchi, e la sua essenza oleosa comincia a diffondersi nell'aria. Aspiro profondamente. In notti d'insonnia come questa, mi ricordo che fortuna sia vivere in un posto che odora di buono.”
ma che se si parla di Option/opzione, Katakombenschule/scuola delle catacombe, Feuernacht/notte dei fuochi rimangono ahimè basiti.
Il Sudtirolo e la popolazione locale si ritrovò ad affrontare prove terribili nel dopoguerra ed in particolare sotto il fascismo. Allora non vi era ricchezza ma al contrario molta povertà, il turismo sciistico era ai primordi e quello estivo non ancora ben sviluppato. E' in questo contesto che ci viene narrato di Gerda, di lingua tedesca, della sua vita difficile. Difficile come il cammino erto e pieno di ostacoli della costituenda futura provincia autonoma del Sudtirolo. Incontreremo personaggi di spicco della politica quali Magnago e Aldo Moro, si avrà sentore di avvisaglie della futura strategia della tensione che avrebbe purtroppo interessato per lungo tempo l'Italia degli anni a venire.
E' un libro ben scritto, ricco di vocaboli dialettali (ben tradotti), forse un pò lento e carente di azione e ritmo, ma con uno stile affilato, spesso ironico e beffardo, che sa dove colpire, come mettere in risalto i fatti storici più importanti, indurre il lettore a soffermarsi in un momento di riflessione, a documentarsi per saperne di più in merito.
“Erano stati tanti durante il fascismo a dover subire, come Hermann, riprovazione e anche botte quando s'erano lasciati sfuggire esclamazioni in dialetto tedesco. L'intera popolazione s'era quindi convinta fosse meglio mettersi a imprecare in italiano anche tra le mura di casa, tanto per abituarsi. Nessuno può dire con certezza, però, se non ci fosse anche la speranza che il daitscher Gott, il buon Dio tedesco, fosse poco ferrato nelle lingue straniere: una bestemmia walsche magari non l'avrebbe capita bene, e si sarebbe offeso un po' di meno. Comunque si voglia interpretare la cosa, l'adozione unanime della bestemmia italiana da parte della popolazione di lingua tedesca fu, dell'italianizzazione forzata voluta dal fascismo, l'unico ma, bisogna dire, imperituro successo.”
Consiglio il libro “Eva dorme” principalmente agli altoatesini o a chi ha già quantomeno visitato questa terra, perchè rappresenta, per gli interessati, un ottimo punto di partenza per approfondire la storia locale o averne comunque una infarinatura globale. Si ricorda spesso con orrore gli anni di guerra nella vicina ex-Jugoslavia, la pulizia etnica, le rappresaglie feroci, l'odio religioso e di culture diverse, dobbiamo ringraziare la lungimiranza politica di coloro che hanno saputo spegnere una miccia accesa in questa terra per cercare di creare un modello di convivenza e di autonomia che è esemplare per l'Europa e forse per il mondo intero.
Questa autonomia come un fiore delicato, ha bisogno di mani attente che sappiano proteggerla dai venti freddi e dalle improvvise gelate, che sappiano dargli acqua e luce a sufficienza per continuare a crescere, per sbocciare, per raggiungere una convivenza matura che sia fondata su solide basi di reciproco rispetto e collaborazione.
walsche = italiana
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Commenti
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Ciao Marcella, grazie, forse traspare che è la mia terra e non sono tanti i romanzi che ne parlono mettendo in mostra luci ed ombre del suo passato. Le descrizioni panoramiche sono mie... ;)
E, per chi vive questo territorio, i tuoi ultimi paragrafi rispecchiano molto l´aria che si respira. Certo, tutto è migliorabile, ma molto è stato fatto, e anche bene. Aspetto ora TUTTE le scuole bilingui....
Grazie Sara!! :) Hai ragione, molto é stato fatto, ma il cammino non è terminato, ci sono diverse cose migliorabili...
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