Dettagli Recensione
Tre incontri unici
In Mr Gwyn l’autore ci accenna di un piccolo libro scritto da un angloindiano.
Lo stesso autore ha deciso di scriverlo veramente questo libro, che può essere letto da chiunque anche da chi non ha affrontato il romanzo precedentemente citato, perché si trattano di storie a sé.
Scopriamo che questo romanzo in realtà è una piccola antologia composta da 94 pagine e da 3 storie unite tra loro da alcuni elementi.
Gli elementi significati che fanno da collante sono:
- L’ambientazione: in una hall di uno squallido hotel;
- I protagonisti: sono degli sconosciuti;
- Il momento del giorno in cui viene raccontata la loro vicenda è sempre l’alba.
Mi piace il modo in cui Baricco ha voluto far conoscere questi perfetti sconosciuti e sia riuscito a farli entrare subito in simbiosi. Dopo poche battute si sono raccontati i loro problemi, la loro storia.
Il lettore li scopre piano piano, riga per riga senza nessuna fretta.
Ho trovato bellissimo il suo modo di scrivere, così raffinato e sapientemente perfetto.
In tutte e tre le storie degli sconosciuti si incontrano nella hall di un albergo desolato e con molta spontaneità si raccontano la loro storia. Il racconto nasce con il nascere del giorno, all’alba, la luce speciale “quella giusta per tornare a casa ed è l’unica che ci fa sentire davvero puliti”.
Sono persone che non hanno avuto vita facile e hanno ricominciato tutto daccapo o perlomeno hanno cercato di farlo.
La storia che mi ha più colpito è stata l’ultima. Come protagonisti troviamo una donna detective, il suo uomo perfetto ed un ragazzino salvato da un incendio.
Storie veloci e strane, storie intrecciate, storie che meritano di essere lette!
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