Dettagli Recensione

 
Margherita Dolcevita
 
Margherita Dolcevita 2012-08-28 09:44:37 Yoshi
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    28 Agosto, 2012
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CHE SORPRESA QUESTO BENNI

Quella di Margherita è una storia particolare ma non unica perchè è la storia di ognuno di noi.
Con una famiglia eccentrica e fuori dal comune scopriremo un nuovo mondo in cui difficilmente vorremo farne a meno.
Questo però finchè non arriverà la famiglia Del Ben che scombinerà le carte e stravolgerà gli equilibri.

Primo libro di Benni che leggo e ne sono felicemente sorpresa.
Scrittura scorrevole, semplice e allo stesso tempo tagliente fra le righe e un po surreale.
Quando l'ho concluso (dopo 1 giorno), ho subito pensato che fosse il classico libro che va lasciato sedimentare e che tira fuori vari spunti per riflessioni approfondite.
Margherita fa parte di una famiglia in cui ognuno ha il suo lato creativo ed estroso lasciato libero di agire.
Tutti diversi ma allo stesso tempo complementari tra loro che creano questo equilibrio stabile e profondo nonostante le diverse età.
Dall'altra parte abbiamo la famiglia Del Ben così quadrata e grigia, all'avanguardia su tutto e socielmente e tecnologicamente impeccabili.
I due opposti.
Il bene e il male.
Finto e reale.
Artigianale e la produzione in serie.
Il bianco e il nero.
Margherita vede con i suoi occhi senza filtri, il suo amore verso la diversità delle persone e l'accettazione del proprio mondo e quello altrui.
Credo che il messaggio di Benni sia quello della "sofferenza" delle persone rispetto alla società odierna, la ricerca convulsa all'uniformità di sentimenti, emozioni, stili e modi di fare per paura di quello che ogni uomo è realmente.
L'umano spesso ha paura del diverso ed è questo che lo porta a combattere ed eliminare ciò che non può controllare.
Si tende ad inquadrare tutto e si diventa maniaci del controllo, demonizzando tutto quello che altri hanno deciso che è sbagliato secondo norme sociali/morali.
Questi sono i Del ben.
Mentre Angelo, il figlio, è l'opposto.
Lui è quello che i suoi genitori rifiutano di se stessi (rabbia, caos, impulsività, colore, imperfezione ecc ) e che allontanano per curare, cercando di renderlo secondo gli standard imposti.
Margherita e Angelo combattono per un ideale e altri con loro.
Loro sono quelli che non si piegano a tutte queste luci abbaglianti e forvianti.
Loro non hanno paura di essere diversi dagli altri.
Mi sento di consigliarlo perchè può essere un buono spunto per riflettere o semplicemente per leggere una bella storia.
Unico lato negativo è il finale.
Ammetto che ho dovuto cercare in altre recensioni il significato.
Non riuscivo a trovare una connessione fra questo finale così "ad interpretazione personale" con la storia ben definita e chiara.

"La morale è: non dobbiamo ridere quando siamo contenti noi, ma quando sono contenti loro."

"Solo i pesci morti vanno con la corrente."

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