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Tetti di stracci e stracci di uomini
Un indutriale del tessile ogni giorno si reca sul posto di lavoro a Prato dove ha in atto una battaglia senza esclusione di colpi con i Cinesi, è quello che gli Americani chiamano self made man, un manager rampante che ,al contrario di altri colleghi, non vuole arrendersi allo strapotere che ha fatto di Prato , come ricorda anche Nesi nel suo famoso romanzo,un avamposto dell'industria tessile cinese. Durante il tratto di strada che è obbligato a percorrere per giungere nel distretto industriale, s'imbatte in una vecchia casa con due comignoli sempre fumanti, i tetti decrepiti raffazzonati alla bell'e meglio con teli colorati. Chi diavolo può vivere in una simile stamberga si chiede ogni volta che passa davanti a quei comignoli fumanti. Un giorno la curiosità vince l'abnegazione al lavoro, il manager parcheggia, attraversa la carreggiata, sale in collina e bussa. Ad aprirgli la porta sono due vecchi che a lui fanno venire in mente ricordi di gioventù ormai rimossi, quando poi i due anziani gli dicono che l'accoglieranno in casa solo dopo che avrà accettato di superare i sette ponti, va via indispettito e anche convinto di aver avuto a che fare con due pazzi.
Ma i giorni successivi una strana preoccupazione lo assale, a causa di un incidente è costretto in ospedale per qualche mese poi, rimessosi, decide di affrontare la prova dei sette ponti che gli cambierà per sempre la vita.
Mauro Corona racconta una favola moderna sui veri valori che devono influenzare le nostre scelte di vita.
di Luigi De Rosa