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gioiello del neorealismo
Non c’è una trama e ci sono 100 trame: ritratti di persone semplici, che combattono per condurre una vita il più possibile decorosa nella Firenze degli anni ’20. I caratteri sono ovattati, il bene non è mai bene fino in fondo e così il male: a volte si confondono , sfumano l’uno nell’altro.
Tanti personaggi : Ugo, Mario e Maciste, gli antifascisti si contrappongono a Carlino e Osvaldo, gli uomini del regime; tante ragazze, Bianca, Aurora, Milena, Gesuina con i loro amori talvolta fugaci, talvolta impossibili o torbidamente di convenienza.
Squallidi personaggi come il carbonaio Nesi e la “Signora”, una maitresse ormai ritiratasi dall’attività che è padrona di molte abitazioni di Via del Corno e controlla tutti gli avvenimenti da sotto le persiane…
Nella moltitudine degli intrecci apparentemente non c’è nessun protagonista, ma pian piano si avverte che il vero protagonista è la Via, Via del Corno con le sue tinte in bianco e nero, i muri sporchi di fuliggine, le voci che diffondono per la strada fuoriuscendo dalle finestre aperte e finiscono per mescolarsi le une alle altre formando una colonna sonora che entra nei muri e nelle pietre del selciato.
Un libro di spessore, anche se talvolta difficile ed impegnativo: da non leggere sotto l'ombrellone...
Uno spaccato di storia, ma non la storia dei re e dei cavalieri erranti. La storia della gente normale, anche troppo normale, che con le proprie sofferenze, il proprio sudore ed i propri amori giusti o sbagliati ha fatto la vera storia, quella che conta….
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Commenti
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Però con la letteratura i gusti cambiano, anche se riconosco che "cronache di poveri amanti" è a volte pesante.. prova con "Le ragazze di San Frediano", non sembra nemmeno scritto dalla stessa mano!
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