Dettagli Recensione
Un thriller filosofico
Romanzo atipico "Utopia e rivoluzione"inizia con una rapina stile anni Settanta per poi incentrarsi sulla figura del manager Sandro Antinori e della sua giovane compagna Cinzia. Antinori è il responsabile di un importante network televisivo che ha messo in piedi un reality basato su teorie utopistiche e che tiene avvinti gli spettatori da ormai diciotto mesi. Contemporaneamente un gruppo di rivoluzionari mette in piedi un progetto di sovvertimento dei valori precostituiti e prende di mira come simbolo del potere corrotto proprio Antinori.
Basato su solide teorie filosofiche che hanno portato l'autore a ricerche accurate, il libro, nonostante la tematica intrigante e la scrittura scorrevole non riesce a catturare l'attenzione del lettore secondo le intenzioni iniziali. Troppe divagazioni e citazioni dalle fonti prese in esame dallo scrittore, qualche dialogo di troppo e repentini passaggi da scene sensual-romantiche ( vedasi la scena di Cinzia ricoperta da petali di rose che riprende una scena tratta dal film "La noia") ai discorsi terroristico-rivoluzionari della banda di eversivi finiscono col distrarre e annoiare chi legge.
Tuttavia l'idea di fondo è sicuramente originale e merita interesse. Per una migliore comprensione è consigliabile una seconda e più analitica lettura.