Dettagli Recensione

 
Il torto del soldato
 
Il torto del soldato 2012-08-15 07:26:35 Marghe Cri
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Marghe Cri Opinione inserita da Marghe Cri    15 Agosto, 2012
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Poesia e olocausto?

Quando leggo Erri De Luca la trama passa spesso in secondo piano: mi si impongono con forza il ritmo, la scelta lessicale, l'unione inconsueta di un termine con un altro, che porta la sua prosa a sconfinare con la poesia.
La lettura si fa lenta, attenta a cogliere i sapori, gli odori e le luci nascosti fra le parole.
Il piacere deriva dall'attraversare le righe come fossero un bosco di salici piangenti, sentendosi sfiorare da immagini e sensazioni lievi eppure persistenti. Le sue parole si sciolgono sulla lingua come un boccone di gelato, lasciando un gusto buono, anche quando raccontano di atrocità, di olocausto, di disperazione.
Di questo parla questo piccolo libro, un argomento non originale che però non scade nel banale grazie alla doppia scelta di inserire se stesso, l'autore, come personaggio che, nella prima parte del libro, getta le basi per introdurre l'argomento principale - gli ultimi anni di vita di un gerarca nazista in fuga dalla vendetta dei cacciatori di nazisti - da un punto di vista inedito, quello della figlia, che sembra gli rimanga accanto solo in attesa dell'epilogo che verrà e che lo osserva spesso con occhio distaccato e freddo, incapace di provare per lui pietà amore o perdono.
Del resto non c'è pentimento in quest'uomo, che non si è lasciato trascinare dal nazismo, ma l'ha vissuto e fatto suo, e che disprezza i gerarchi che a Norimberga si sono fatti scudo dell'aver “obbedito agli ordini” come ogni soldato deve fare. No, lui gli ordini li ha fatti suoi e lo afferma con orgoglio. Non rinnega il passato e rimpiange solo che l'esito finale l'abbia posto fra i vinti.
Un testo, questo, che tratta argomenti sempre angosciosi nonostante il tempo che passa, ma che lo fa con la delicatezza e con la capacità di immedesimazione che è propria di questo narratore-poeta.


[...] “Un ordine non va solo eseguito, va creato dal niente. Spesso è sommario e spetta al soldato inventare i mezzi per eseguirlo.”
“Non mi discolpo dicendo di essermi trovato costretto a eseguire degli ordini. Li ho sentiti, i miei superiori in Tribunale, dichiararsi sotto befehlotstand, in stato di costrizione, in seguito a un ordine. Noi quegli ordini li abbiamo smontati e rimontati come si fa con le armi. Li abbiamo oliati e lubrificati perché non si inceppassero. Li abbiamo eseguiti con l'efficienza dell'entusiasmo. La nostra colpa è più imperdonabile: è la sconfitta” [...]

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
110
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Di bestia in bestia
I qui presenti
La vita a volte capita
Errore 404
La stagione bella
Dimmi di te
Fumana
Nina sull'argine
Liberata
Un millimetro di meraviglia
Nannina
La neve in fondo al mare
Chiudi gli occhi, Nina
Magnifico e tremendo stava l'amore
Dove la luce
Il nostro grande niente