Dettagli Recensione
Amore e odio
I legami di sangue non implicano sempre un consequenziale e sincero legame affettivo; a volte i rapporti tra i componenti di una stessa famiglia sono tutt’altro che amorevoli e solidi. Questa considerazione, piuttosto scontata, è la chiave di lettura di un romanzo breve, ma dallo svolgimento interessante, con effetto a sorpresa, anche se con finale prevedibile. Enrica e Marta sono due sorelle gemelle, per nulla identiche nell’aspetto come nel carattere: la prima più rotonda e poco avvenente, dolce e sensibile, la seconda snella e sensuale, arida e forte. Enrica è tra loro quella che risente molto dell’evidenza di tali differenze: osserva la sorella con attenzione, scrutandola nel corpo e nell’anima, giudicandola perfetta, e non riuscendo ad emularla, ne cerca invano il suo affetto, il suo sguardo, la sua stima, almeno in nome della loro naturale parentela. La figura ingombrante del padre Aldo, poi, non aiuta l’avvicinamento tra le sorelle, anzi inasprisce ancor di più il loro rapporto: Marta è la figlia di cui essere orgogliosi, dura, ostinata, complice, interessata alla conduzione dell’azienda di famiglia, Enrica, invece, è debole, poetica, inconcludente. Scontrarsi con Marta è in fondo come scontrarsi con Aldo, e viceversa. Eppure da questi scontri caratteriali, per di più di principio, Enrica trae la sua parte di giovamento, rafforzando il suo equilibrio instabile e maturando, imparando ad amarsi e ad accettarsi, a conoscersi e a stimarsi. Le sue precarie condizioni di salute, le rivelazioni della madre, donna amorevole e sempre presente, la sperata maternità, il matrimonio ed il tradimento saranno determinanti al completamento di quel faticoso percorso verso l’affermazione della propria personalità.