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Se ti abbraccio non aver paura
 
Se ti abbraccio non aver paura 2012-07-25 23:08:20 petra
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
petra Opinione inserita da petra    26 Luglio, 2012
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L’AMORE E LA SPERANZA

“Lui è un viaggio nella vita. Ci ha iscritto alle olimpiadi di salto in lungo dal problema alla soluzione. Non abbiamo vinto molte medaglie, ma perlomeno non ci siamo fatti corrodere dalla tristezza, dalla rassegnazione, schiacciare dal peso delle difficoltà”.

E’ una storia intensa, quella di Andrea e di suo padre, e delle loro "olimpiadi"nei problemi della vita: un viaggio nell’animo e fra le genti, ma, soprattutto, la ricerca interiore di una nuova comunicazione, profonda, autentica, fra un padre e suo figlio. Un figlio di diciotto anni, autistico sin da piccolissimo. Sono ancora un po’ commossa da questo romanzo, finito da poche ore, che ha saputo trattare con delicatezza, senza retorica o pietismo, un tema controverso come quello di questa malattia.
Andrea si è ammalato intorno ai tre anni e da allora, dopo lo shock iniziale, i genitori non hanno lasciato intentati nessuna terapia, nessuno specialista, nessuna cura, medica o spirituale che fosse, ma tutto senza risultati. Tuttavia loro non mollano: “…Non avrei vissuto con un continuo pianto senza lacrime, con una smorfia o con un ghigno. Davanti a questa prova avrei imparato a sorridere: l’avrei affrontata con fatica, ma anche con responsabilità, con intenzione. Con positività”.Questo è lo spirito , questa è la forza con cui Franco, il papà di Andrea, decide di affrontare questa battaglia.
Giunta l’estate del diciottesimo compleanno del figlio, Franco matura dentro di sé l’idea di una nuova “terapia”… un viaggio. Posti nuovi, emozioni diverse possono, se non guarire suo figlio,almeno farlo stare bene. “Siamo sempre in viaggio, anche quando aspettiamo che Andrea torni da scuola…. E’ arrivato il momento di prendere il largo. Adesso dobbiamo perderci”. Così, contro il parere di tutti, medici in primis,organizza alla bell’e meglio un viaggio nelle Americhe, guidato dai mille consigli di amici e conoscenti, ma soprattutto dal suo istinto e dal desiderio, fortissimo, di vedere felice suo figlio. Non sa ancora che quest’avventura darà molto ad Andrea, ma forse arricchirà ancora di più lui come uomo e come padre.
Inizia così un percorso che porta i due protagonisti lontano, in America, dapprima coast to coast negli Stati Uniti, poi in America centrale, e da ultimo, in Brasile. E’ un viaggio lungo e meraviglioso, fatto in moto, in auto e in aereo; una strada che brulica di vita, piena di paesaggi pittoreschi, di scoperte e di colori, quei colori così importanti per Andrea. “I colori sono i miei umori e le parole che non riesco a dire”. Lui non comunica tanto a parole, quanto con lo sguardo e con la sua affettività, prorompente e viva: gli piace abbracciare le persone che incontra, è con tutti mite e benevolo, ed esercita , come un incantatore, un forte istinto di simpatia e di tenerezza. Sarà perché, con la sua innata sensibilità, riesce forse a percepire sensazioni e sentimenti che i cosiddetti “normali” non sanno vedere?

“Sento la pancia di persone per conoscere chi mi sta vicino. Mi presento alle persone toccandole e sto tranquillo”. Andrea ha necessità di sentire “visceralmente” chi ha accanto. Se ne accorgono tutti quelli che lo incontrano e ne rimangono conquistati.
E nel lungo viaggio s’incontrano personaggi di tutti i tipi: una coppia di anziani gestori di Bed&Breakfast con la passione per i fuochi pirotecnici; due rider del deserto, imponenti e apparentemente scontrosi; un anziano signore che percorre il deserto in bicicletta; Yorge, un ragazzo con lo stesso problema di Andrea, che vive in condizioni miserrime…un’umanità variegata con cui i due entrano in contatto, scoprendo un affiatamento sempre maggiore.Franco si stupisce nel constatare come nulla sembri turbare la pace del figlio, che affronta gli imprevisti con un'inaspettata serenità.

Il romanzo è intenso, in tanti passaggi si sorride, ma ci si commuove tremendamente in altri. Si percepisce il profondo dolore di Franco, la sua fatica, la sua impotenza di fronte alla malattia,e ci si rende conto dell’intima sofferenza di Andrea, amplificata dalla sua difficoltà a comunicare. "Non è facile sentirsi pecora nera”.
In una delle ultime tappe Andrea e Franco conoscono Joana, una donna che sa guarire l’anima, sa “sgonfiare” la mente dalle preoccupazioni e dal dolore. Joana intuisce l’estrema sensibilità del ragazzo, e a lui affida un incarico delicatissimo, di vitale importanza,per lei. Questo incontro sarà decisivo per le sorti del viaggio, che si concluderà in Brasile; sarà determinante anche per Andrea, per la sua crescita come uomo, e per Franco, che sentirà rinascere una nuova forza per andare avanti.

“ Eppure io la sento una speranza, sento che il futuro è ancora nelle nostre mani. Siamo ancora capaci di agire e non subire”.

Consiglio vivamente questo romanzo, forte,pieno di vita e intenso come possono esserlo solo la speranza e l'amore di un padre.

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Commenti

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Bravissima Federica!!!!! Bellissima recensione!!!! Equilibrata, affascinante e ben fatta....
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petra
26 Luglio, 2012
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Grazie mille Ale! sono contenta la recensione ti sia piaciuta, per me è un grande incoraggiamento!
cuspide84
27 Luglio, 2012
Ultimo aggiornamento:
27 Luglio, 2012
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Ma che bella recensione Federica... piena di sentimento oserei dire! Brava!!!! :))
In risposta ad un precedente commento
petra
27 Luglio, 2012
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Grazie Vale, sei molto gentile! un saluto dalla tua concittadina:D
4 risultati - visualizzati 1 - 4

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