Dettagli Recensione
L'Isola con la I maiuscola
Libro ambientato nel 1979 e che ha come protagonisti alcuni familiari di terroristi detenuti in un carcere di massima sicurezza.
Il 1979, ricordiamo per chi non ha vissuto quegli anni, è considerato il cuore buio di quel periodo, subito dopo il rapimento e l'uccisione di Moro e prima della strage di Bologna,Ustica etc
Mi hanno molto colpito di questo libro le pagine in cui la scrittrice sa far risaltare mirabilmente le caratterizzazioni psicologiche dei personaggi principali:
1) L'Isola sempre scritta in maiuscolo, l'autrice non dice mai esplicitamente che si tratta dell'Asinara, cmq il carcere di massima di sicurezza è quello. Il contrasto tra la bellezza della natura, gli asinelli, i profumi e i paesaggi con la storia triste del luogo arriva prepotentemente al lettore
2)Paolo un prof di filosofia al liceo, dilaniato interiormente dal fatto di aver un figlio in carcere accusato di delitti orrendi
3)Luisa contadina semplice e laboriosa che con 5 figli da crescere si macera l'animo nel pensare alle vicissitudini relative al marito 4)Il secondino Pierfrancesco cupo, taciturno apparentemente ostile e torvo che nasconde alla moglie tutte le cose che avvengono all'interno del carcere.
Una burrasca improvvisa fa sì che la nave con Luisa e Paolo a bordo debba restare un'altra notte all'Isola,
ed è in questo frangente che i personaggi principali del libro si aprono a livello confidenziale e vien fuori un gradevole spaccato di digressioni intimistiche, psicologiche e personali che porterà poi ognuno di loro ad affrontare tante situazioni della vita in maniera diversa.
Bello e interessante
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