Dettagli Recensione
La vita, che strano mare.
Volando sulle parole di De Luca arrivate a Napoli.
Siete a Napoli, pochi anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
Siete un ragazzo che è vissuto senza genitori, e che si sente figlio della città.
Amate la scuola: infatti leggete e studiate tantissimo.
E, come tutti i ragazzi, avete un amore: Anna, una bambina che mentre giocate a pallone nel cortile, vi osserva dalla finestra.
Ma un giorno Anna scompare e di lei altro non vi è rimasto che un ricordo.
Nel frattempo, lavorate nella portineria del palazzo dove viveva Anna, assieme a don Gaetano, un uomo che si prende cura di voi e che vi insegna a vivere; raccontandovi soprattutto dei fatti avvenuti durante la liberazione della città; quando a Napoli arrivarono gli alleati, di fatto la città era già libera grazie alla popolazione che aveva attuato una rivolta.
E voi ascoltate, annuite, comprendete.
E non potete far altro che innamorarvi di Napoli e dei suoi nascondigli di tufo.
Un giorno, però, quando ormai siete quasi uomini – state per compiere diciotto anni! – Anna ritorna, e con lei tutti i sogni dell’infanzia…
E vi chiedete: quando arriva la felicità? Ce ne accorgiamo? Esiste un “giorno prima”?
Lo stile di De Luca rende la storia scorrevole, piacevole, leggera; commovente in alcuni punti e in altri più divertente: infatti spesso vi si dipingerà un sorriso sul volto.
Improvvisamente però tutto viene stravolto e catapultato in un finale tragico, ma comunque speranzoso.
E arrivati al finale, voi continuerete a viaggiare con la mente.
Da leggere se amate De Luca; anche se ho preferito “I pesci non chiudono gli occhi”. Buona lettura!