Dettagli Recensione
Prosa Poetica
I libri sono fatti di parole, frasi, capitoli.
Seta invece è inchiostro nero e spazi bianchi. Il bianco del nulla. Dei silenzi della vita.
Perché Seta, prima che sui fatti, si concentra sui vuoti, sul bianco, su quell'incompletezza personale da colmare.
Da colmare in Giappone, al confine del mondo, in un mondo quasi onirico, scarno. Impalpabile.
In Giappone c'è la seta.
Rossa, arancione, gialla.
La Seta di una bellezza unica, silenziosa. La seta di sguardi che balenano incerti ma intensi tra due capi della tavola. La seta di occhi occidentali. Di una ragazza. La seta della passione, della completezza.
Seta verde.
Quella della speranza, del futuro. La seta dell'indefinito e dell'infinito. La seta che abbatte la disperazione e che dilata i confini del mondo.
Seta nera
Quella della guerra. Della distruzione.
Poi c'è la seta bianca.
Quella della purezza di un ragazzo. Una seta che conquista tutti i colori, il rosso, il verde. Infine il nero. E poi si lacera.
E' vero, ci sono vari colori. Ma la seta rimane leggera. La senti appena. Poi scivola via.
Come le parole, le frasi e i capitoli. E i bianchi. Tutto scivola via, con un leggero fruscio. Con una traccia labile. Baricco scrive poesia camuffata da romanzo e come la poesia è necessario fermarsi a riflettere. Fermarsi ad interpretare il bianco. Ma tutto scivola, ti lambisce, ma non ti travolge. Ti muovi su frasi, versi incantati, di bellezza leggera. Per capire bisogna leggere.
Tra me e Baricco c'è un muro, invalicabile. Seta non è il mio genere. Non amo la poesia. Non ne ho compreso appieno il senso. Seta è un romanzo sui silenzi della vita, sulla passione (parola che per intensità è quasi ossimoro del libro stesso) che sconvolge, dall'interno, la monotonia della vita. Ma c'è qualcosa che mi sfugge, come mi sono sfuggite le parole.
Leggetelo, per conoscere Baricco. E' indescrivibile. Si potrebbe dire molto altro sui parallelismi del libro, sui rapporti simbolici tra personaggi e significati altri. Ma rischierei di lacerare la seta. Di appesantirla e farla diventare velluto.
Il velluto è di Helene, la moglie di Hervè, la realtà; la seta, leggera, è di quella ragazza dai tratti occidentali. La seta è del desiderio.
Seta. Un ideogramma delicato, leggero, unico. Un ideogramma di vita.
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Commenti
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Sei bravissimo a trasmettere tutte le tue emozioni con le sole parole!
@Cecilia: vedi Cecilia, questa è la mia 42° recensione, non tantissime, ma neanche poche; sto imparando i meccanismi delle recensione, grazie a tutti gli Qutenti che con le loro recensioni mi hanno aiutato a focalizzare l'attenzione su determinate cose, che prima non notavo; diciamo che mi avvio alla specializzazzione ahahahah :-)
Al solito, BRAVO Daniele! :)
La tua recensione è una poesia camuffata da recensione:)
E pensare che sei anche più giovane di me... Complimenti davvero!
È sempre un piacere leggerti!
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Non serve capire come e' stato tagliato e perche' e' stato cucito con un punto piuttosto che con l'altro.
Questo per dirti che con Baricco non e' fondamentale capire.
E' fondamentale abbandonarsi.
Bella recensione, bello il tuo abbandonarti :-)