Dettagli Recensione
LA PRIMA RIVOLUZIONE E' QUELLA DENTRO SE STESSI
AVVISO SPOILER (almeno credo .... XD )
Dico subito che il mio parere su questo libro è "diviso in due", nel senso che ci son aspetti che valuto positivamente ed altri negativamente.
Di Sostiene Pereira non si può non apprezzare (e anche un pò affezionarsi) al protagonista, il dott. Pereira: un uomo tranquillo, mite, giornalista che si occupa della pagina culturale di un giornale portoghese, il Lisboa.
Pereira ha la sua vita, le sue abitudini (a partire dal cibo...) e le sue piccole stranezze (vedi parlare con un ritratto...) ma in fondo è un brav'uomo, fa tenerezza, è una persona semplice che se ne sta per i fatti suoi e ... tutto va bene così.
Ma l'incontro con tre persone in particolare - i giovani fidanzati Monteiro Rossi e Marta e il cardiologo Cardoso - metteranno il nostro placido eroe davanti ad una scelta: che faccio, continuo la mia vita tranquilla di giornalista apatico, di mezza età, che beve quantità incredibili di limonate dolci e ingurgita omelette elle erbe... o mi dò una scossa e incomincio a guardare al futuro, a staccarmi di dosso le pesanti catene del passato per cercar di capire cosa accade attorno a me?
Ai miei occhi, Tabucchi è stato bravo (e gliene dò merito) ad aver dato voce ad un individuo di per sè ... "mediocre", potremmo dire "insignificante".
Il risveglio della coscienza civile, il rifiuto non solo per ogni forma di oppressione ma anche per ogni atteggiamento di apatia, di vigliaccheria, propri di chi vuol chiudere occhi e orecchie davanti alla realtà per continuare a vivere e crogiolarsi nel proprio mondo personale fatto di illusioni e piccola manie rassicuranti.... sono tematiche importanti sempre, in ogni contesto e momento storico: mai abbassare la guardia ma avere sempre lo sguardo vigile su ciò che accade intorno a noi per trovarci pronti a non soccombere e a non nasconderci quando ci accorgiamo che qualcosa o qualcuno sta mettendo in pericolo i valori fondamentali dell'uomo...!
E la cosa bella ed originale è che questa presa di coscienza non parte da un giovanotto pieno di sogni ed illusioni... ma da un uomo come tanti, grassoccio, nostalgico, forse anche un pò patetico... che non ha alcuna intenzione, inizialmente, di mettersi nei guai e di fare la rivoluzione....!!
E' qui il bello: la rivoluzione parte da se stessi, e può partire da ciascuno di noi, a qualsiasi età, nonostante le nostre piccole o grandi zavorre che ci appesantiscono...!
E questa è la parte positiva.
Di "negativo" ho trovato lo stile e il ritmo narrativo, sinceramene: non sono riuscita a trovarli entusiasmanti, particolarmente coinvolgenti e non c'è stato un momento particolare della lettura in cui abbia provato una vera e propria curiosità per lo sviluppo degli avvenimenti, che di per sè, ripeto, sono comunque narrati un pò "lentamente", a mio avviso; senza considerare la famosa e costante ripetizione "pereira sostiene" ;)