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Acciaio e acciaierie
Premetto che secondo me non è un libro per tutti, ma è un libro che riesce ad entrare dentro soprattutto a chi ha un qualche legame (diretto o indiretto) con il mondo delle acciaierie. E infatti sono proprio i capitoli dedicati all'Ilva/Lucchini ad avermi dato un maggiore impatto emotivo e ad avermi destato interesse. Di per sé lo stile di scrittura lascia a desiderare, la narrazione alterna le drammatiche vicende di vari personaggi (aventi tra loro legami familiari e di amicizia) che poi si intrecciano le une nelle altre. Come idea sarebbe stata perfetta ma è sviluppata male, dato che il risultato è una radiocronaca sterile e disordinata.
Non mi è piaciuta la storia morbosa delle due adolescenti Francesca e Anna, che ha dei risvolti finali molto scontati. La storia di Alessio/Cristiano/Mattia è stata invece una vera coltellata al cuore e l'ho apprezzata proprio per la sua spietata veridicità e crudezza.
Però una nota enorme di demerito va all'anno di ambientazione: 2001! Perché? Solo per riuscire a metterci dentro l'11 settembre! E' stata una forzatura palese, si capisce benissimo che è stato scritto pensando e riferendosi ad anni più recenti!
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Pensa che l'avevo preso con tanto entusiasmo.
Mi aspettavo una bella storia cruda, un affresco su delle vite scandite dai ritmi delle acciaierie.
Invece?Ecco qua un'accozzaglia di che?Boh, ancora me lo chiedo....