Dettagli Recensione
Una Storia
In via Stalingrado, tra i casermoni, non si respira una bella aria. I membri delle famiglie che ci vivono sono per lo più operai della Lucchini, la fabbrica d'acciaio che fa da sfondo alla storia. Tra questi personaggi, due ragazze adolescenti, in fase di sviluppo, piene di curiosità e voglia di andarsene da quel posto. Magari all'Elba. La vita di Anna e Francesca è fatta di famiglie discutibili, mare, amore e prime esperienze. E di gatti mutanti. Il contorno è l'acciaio, a cui tutto è collegato. Una storia dalle tinte realistiche di un'Italia di provincia. Semplicemente, una storia.
Come libro d'esordio, l'ho trovato buono. Si lascia leggere molto velocemente e ti trascina al suo interno. La Avallone è brava in questo. Aneddoto: sono le 2 di notte e io non riesco a dormire. Si sa che un buon metodo per far arrivare Morfeo è quello di leggere un libro. Si dà il caso che il libro sul mio pseudo-comodino fosse Acciaio. Ma sì, leggo qualche pagina e sicuramente il sonno arriverà. Risultato: si sono fatte le 3.30 e una sessantina di pagine sono state lette. Morale: non leggete Acciaio se volete dormire! E' una storia scritta bene che ti cattura. Vuoi sapere cosa succede. Ha un po' l'effetto colla. Però i punti a suo sfavore sono molteplici, tra i quali, uno dei peggiori a mio avviso, è la presenza di punti morti ogni tanto. Per il resto, non l'ho trovato illuminante.