Dettagli Recensione
SPOILER... o no? boh?
Sessantadue pagine di pura poesia musicata! Leggere queste pagine, magari col sottofondo di Ennio Morricone ("La leggenda del pianista sull'oceano"), è un'esperienza unica.
Non ci si innamora di Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento.
Non puoi innamorarti di una leggenda.
Perché lui E' leggenda.
Non puoi essere amico, nel senso classico della parola, di una leggenda.
Perché lui E' leggenda.
Puoi provare solo ammirazione, per una leggenda.
Perché lui E' leggenda.
Nato sul Virginian, piroscafo che fa la spola fra l'Europa e l'America, Novecento deve il suo nome a Danny Boodmann, che lo trovò in una scatola di cartone, all'arrivo a Boston. E sulla scatola di cartone c'era impresso T.D. Limoni, che tradusse in Thanks Danny. Allora decise che avrebbe avuto il suo nome, Danny Boodmann, ma anche T.D. Lemon. Ed era stato trovato il primo giorno dell'anno Millenovecento. Quindi Novecento, da numero, divenne nome. Un nome speciale, per una leggenda speciale.
Crebbe a bordo del piroscafo, incantando tutti con melodie che solo lui sapeva cogliere. Riuscendo ad afferrare note che potevano esistere solo in un mondo magico, la cui chiave era custodita dal movimento delle dita sui tasti del pianoforte.
Monologo teatrale, dove anche le scene vengono descritte, questa di Baricco è un'opera dove la letteratura diviene sinfonia.
Il finale offre spunti filosofici interessanti: "Io, che non ero stato capace di scendere da questa nave, per salvarmi sono sceso dalla mia vita. Gradino dopo gradino. E ogni gradino era un desiderio. Per ogni passo, un desiderio a cui dicevo addio."
Un distacco consapevole, mai doloroso, ma fortemente naturale, dimostra ancora una volta che Novecento E' leggenda.