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UNA STORIA SU CUI PENSARE
Carlo e Isabel si conoscono tramite un appuntamento organizzato da un'amica comune e da quella volta non si lasciano più.Prima passando assieme i week end,poi andando a convivere a Padova,città Natale di lui.Un bel giorno Isabel scopre di essere incinta e da allora,lentamente,ma inesorabilmente qualcosa incomincia ad incrinarsi dentro di lei,che da vegetariana,si trasformerà in una donna che in nome di auree pure e misticismi vari,rinuncerà praticamente a tutte le forme di cibo,trascinando con sè il marito.La situazione precipita quando una donna le predice che avranno un bambino speciale,diverso da tutti gli altri:un bambino indaco.Il libro si presenta con dei periodi piuttosto brevi e la storia viene narrata alternando frasi(e quindi scene)al presente e frasi(che a volte diventano veri capitoli)al passato.Vorrei dire la mia sui due personaggi,partendo da Carlo:è più facile far finta di non vedere piuttosto che affrontare certi problemi;una frase fatta forse ma che sembra cucita addosso a lui.Ma che marito con la pretesa di essere anche innamorato della moglie incinta assiste muto alla sua autodistruzione?E quando poi decide di far qualcosa per il bene del figlio cosa pensa bene di fare?Agire di nascosto e delegare ad altri(la madre)il lavoro sporco.Anche Isabel è un personaggio che ho trovato complesso:al di là delle sue manie,come può una madre essere cieca di fronte alla sofferenza del proprio figlio?E' giusta la coerenza sempre e comunque verso i propri ideali,o a volte è più saggio sapere fermarsi prima di distruggere se stessi e le persone che si amano di più?Questo libro mi ha offerto molti spunti su cui riflettere,perchè in fondo Carlo e Isabel con la loro storia incarnano alcuni dei mali che affliggono la nostra società.Sarebbe riduttivo dire non mi è piaciuto,in quanto il racconto della vicenda(percorsa a ritroso da Carlo) di suo è abbastanza triste e credo che me lo porterò dentro perchè comunque è un racconto crudo,che ripeto da' parecchio da pensare