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Il silenzio dell'onda di G. Carofiglio
In questo romanzo, l’eroe di Carofiglio è Roberto: ex carabiniere, si è distinto per merito e, promosso, ha ricoperto l’incarico di “agente infiltrato” nel nucleo operativo, sezione narcotici. Da agente segreto, si è fittiziamente improvvisato narcotrafficante, per sventare i traffici dei signori della droga. Ma questo incarico pericoloso ha messo a dura prova la sua personalità, che non ha retto alle continue tensioni. Roberto combatte contro l’esaurimento e viene collocato in aspettativa, perché soffre di manie depressive con tendenza al suicidio.
Quindi, il lettore ritrova Roberto dall’analista, impegnato a ricostruire la sua vita.
Il passato di Roberto è pieno di ombre: su tutte, quella di un padre, anche lui agente di pubblica sicurezza, incarcerato per corruzione e suicidatosi in prigione.
Fuori dallo studio dello psicanalista, Roberto incontra Emma, una donna che per lui rappresenta un’opportunità: di relazione e di riscatto. Anche perché Giacomo, il figlio dodicenne di Emma, gli confida i suoi timori su un turpe commercio del quale una compagna di classe sembra vittima: in una storia tipica dei nostri tempi, fatta di ricatti, telefonini e pedopornografia e che, nel linguaggio giuridico, configura un triplice reato: violenza sessuale di gruppo, prostituzione minorile, sequestro di persona.
Roberto interviene a smascherare i responsabili e ritroverà fiducia in se stesso, riuscendo a valorizzare anche la figura del padre, grazie al ricordo di quando, insieme a lui, andava sull’oceano (abitavano negli States) a cavalcare le onde con la tavola: “I ricordi nella luce e nel mare … erano muti. Vento teso, grandi onde con creste luccicanti, tavole che correvano, corpi sbalzati dalla potenza dell’acqua. Tutto senza rumori e senza voci.”
L’allegoria dell’onda è molto affascinante ed evocativa. La storia è coinvolgente. Lo stile di Carofiglio è cristallino nel descrivere i fatti e nell’addentrarsi nelle pieghe della psicologia umana e dimostra di saper governare le onde del sentimento di chi lo legge, come …
… Bruno Elpis