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La donna dal cappotto verde
 
La donna dal cappotto verde 2012-04-18 12:21:32 Lady Libro
Voto medio 
 
1.0
Stile 
 
1.0
Contenuto 
 
1.0
Piacevolezza 
 
1.0
Lady Libro Opinione inserita da Lady Libro    18 Aprile, 2012
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Qui ci vuole Anitra wc!

Sicuramente questo è il peggior libro che io abbia mai letto sull'Olocausto.
Tanto per cominciare in bellezza, la parola chiave (almeno in teoria) "Shoah" in questo romanzo viene scritta come "Shoà". So perfettamente che è un dettaglio insignificante, ma se si vuole scrivere un libro su questa tematica, mi si faccia il favore di scriverlo in lingua originale! Tra l'altro l'autrice è una sopravvissuta a questa catastrofe, quindi la cosa risulta ancora più deprimente. E'un po' come scrivere "I love you" come "ai lov iu", e se un romanzo non rispetta grammaticalmente il suo contenuto, è praticamente morto in partenza.
Ma la vera bruttezza giunge fin dalle prime pagine, a cominciare dalla protagonista scrittrice che paragona il blocco dello scrittore alla stitichezza, propinandoci una decina di pagine (e in totale sono centodiciannove!) in cui descrive che un gabinetto è fatto per espellere le feci (ma dai! Mi hai aperto un mondo! Grazie, Edith Bruck!) e dove discute con il marito su chi deve urinare per primo e su filosofiche questioni riguardanti l'apparato escretore.
Inutile dire quanto siano superflui questi deliziosi particolari, tra l'altro tutto il libro è accompagnato da un gergo forzatamente volgare, una volgarità che in alcune situazioni è assolutamente fuori luogo.
Quando poi la nostra protagonista incontra questa misteriosa donna, si trasforma in un essere paranoico, schizofrenico e terribilmente ansioso e odioso sguinzagliando per tutta la città poliziotti e agenti per trovare questa presunta kapò polacca e tutto quanto diventa un mediocre giallo da due soldi, che si conclude con un brutto evento che capita a Lea (che preferisco non dire, per paura di fare spoiler) e allora tutti i suoi amici e parenti cominciano a starle attorno come vespe sull'aranciata, sputando monologhi, confessioni, rimpianti...
E questo tanto esaltato incontro tra Lea e quella donna? Semplice: si risolve in due paginette!
Meno male che era piccolo, l'ho letto molto rapidamente e altrettanto rapidamente lo dimenticherò. Veramente brutto. Sconsigliatissimo.
Mi è venuta voglia di prendere un cappotto verde. Per pulirmi la bocca dal vomito.

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Commenti

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Lo avevo messo in lista, ma se mi dici così lo tolgo proprio!!!
Beh! Non ci sono dubbi, deve essere davvero brutto!
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Nadiezda
18 Aprile, 2012
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Si, infatti Danilo, peccato sono un'appassionata di quei libri... Se non trovavo la tua recensione Cecilia avrei preso una cantonata...
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18 Aprile, 2012
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ti ho salvata! XD
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18 Aprile, 2012
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lo è, lo è. Te l'assicuro.
Sono ancora scioccata O_o
Veramente Schoah, Schoa ,Shoa, Sho'ah, Shoà sono tutte trascrizioni esatte di una parola che, in lingua originale, è tracciata in un alfabeto diverso.
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18 Aprile, 2012
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eppure io ho sempre sentito "Shoah"
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C.U.B.
18 Aprile, 2012
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Ah si ? Io ho sempre visto scritto Shoah.
Vabbe, sembra proprio poca cosa questo libro.
Comunque non l'avrei letto :-)
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Nadiezda
18 Aprile, 2012
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Si, Rosalia ha ragione ci sono diversi modi per scrivere la parola Shoah.
Comunque nell'insieme mi sembra lo stesso un brutto libro
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piero70
18 Aprile, 2012
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Sì Sì Rosalia ha ragione. Succede quando traduci dall'ebraico o dal russo (dall'alfabeto cirillico), che non avendo riscontri, italianizzi...
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