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I segreti di Gheel
A Gheel in Belgio nel 1864 venivano ospitati da ogni famiglia dei matti.
Si trattava di un'antica tradizione legata alla drammatica vicenda della “principessa-santa” Dimfna alla quale era consacrata la chiesetta
del paesino. Quest'adolescente fuggì dalle braccia del padre, un nobile irlandese, che, accecato dal dolore per la morte della bellissima moglie, desiderava congiungersi carnalmente alla figlia che,crescendo, ne era diventata la copia perfetta. La principessa Dimfna pur di non consumare quest'assurdo incesto, di fronte alla pazzia del padre,grazie all'aiuto di un prete aveva lasciato l'Irlanda e si era rifugiata a Gheel dove però il padre era riuscito a scovarla e,dopo l'ennesimo rifiuto,a ucciderla decapitandola. Da allora era diventata,per tutti i Cristiani, la protettrice dei matti.
In questo paesino giunse un disorientato Vincent Van Gogh che, vagabondando per la Campine belga,dopo un alterco col fratello Theo, per pura casualità si era trovato di fronte alla casa dei Vanheim,una delle famiglie di Gheel deputate ad ospitare alienati, questi ultimi, cadendo in un “qui pro quo”, (credevano fosse il matto inviato dalla struttura sanitaria statale che invece a causa di un incidente occorso alla carrozza sulla quale viaggiava era rimasto nel manicomio)lo ospitano . Del geniale pittore s’innamora perdutamente Teresa Senzasogni,ragazza intelligente e giudiziosa,ospite anch'essa dei Vanheim, figlia di una poco di buono morta pazza che però il medico del paese,il dottor Shepper, in accordo con i Vanheim aveva “adottato” e fatto passare per matta per poterla tenere a Gheel e risparmiarle lo squallore di un orfanotrofio.
Van Gogh però,ospite abusivo della famiglia Vanheim, continuava a vivere in un mondo tutto suo, dove non sembrava trovare posto l’amore, tantomeno qualche interesse per la piccola Teresa che, come ogni donna innamorata,invece non si era data per vinta ed alla fine aveva scoperto come comunicare con quell'uomo tenebroso dai capelli rossi:attraveso i colori,quelli del cielo,della natura,che il pittore catturava con i suoi pennelli.
Fin qui sembrerebbe una storia interessante che descrive con garbo e sensibilità un amore struggente ma non corrisposto, proseguendo però nella lettura scoprirete che sono molti i segreti dei protagonisti di questa vicenda più intricata e accattivante di quanto possiate credere.
I Segreti sono legati a quella costruzione straordinaria del Sé che noi sinteticamente chiamiamo:identità.
Dunque, chi se non Van Gogh, che con i sui 43 autoritratti ha cercato tutta la vita se stesso,poteva farci da guida in questo labirinto metafisico?