Dettagli Recensione
Troppo spietato ma si legge d'un fiato
Ciò che colpisce dello stile è la penna "sicura", matura, come se l'autrice non avesse scritto il suo romanzo d'esordio (infatti, poi, informandomi su di lei, ho scoperto che si occupa da anni di critica letteraria). Leggendo il romanzo, trovo che abbia i seguenti pregi: 1) si legge d'un fiato; 2) attraverso il trionfo di luoghi comuni tanto cari alla nostra società contemporanea c'è, in realtà, una feroce critica ad un sistema in cui il cinismo e il denaro sono dei valori; 3) il finale è spiazzante.
Due sono, invece, le cose che proprio non mi sono piaciute: 1) non c'è un solo personaggio positivo. Chi più chi meno, sono tutti "corruttibili"; insomma, è un romanzo troppo pessimistico sugli esseri umani; non siamo mica tutti delle bestie! 2) l'editing lascia molto, molto a desiderare. La redazione avrebbe dovuto curare di più un romanzo che, secondo me, sebbene scritto qualche anno fa, ha dipinto con lungimiranza la corruzione del nostro Paese.