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Il germe
Serie di bellissimi racconti che m'hanno lasciata finalmente soddisfatta, poiché ricordo ancora le tremendissime ore che gli scritti de Il Paradiso mi avevano fatto passare. Sono quindi contenta che il Moravia-breve si sia riscattato (darà il suo meglio nei Racconti romani), specialmente nei racconti più stretti; ricordo dunque con piacere La casa è sacra, La messicana, L'ufficiale inglese.
Per quanto riguarda il racconto omonimo non posso non vederci il germe de Il disprezzo: uomo ragionevole, Silvio dovrà piegarsi al mistero dell'irragionevolezza coniugale, che Moravia spiegherà con la storia di Ulisse. La genesi della letteratura, quella dell'equilibrio e disequilibrio tra sesso e fecondità creativa, lo svilupperà nel voyeurismo di Dodo, quello de L'uomo che guarda. Oltre a questo, non riuscirei a valutare la vicenda in sé, perché è un po' spenta e la scrittura di Moravia, già non molto colorata, è quasi priva di contrasti. Ma mi piace vederci da lontano (ma neanche troppo) tutti i migliori temi che lo scrittore svilupperà con maggiore ampiezza.
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