Dettagli Recensione
il MIO romanzo di formazione
Alex e Aidi. 16 anni, Bologna, anni '90. La vita davanti. Il primo quasi amore. La prima crescita insieme. Questo piccolo romanzo è la storia di un giovane sedicenne che si apre alla prima esperienza con la vita: fatta di amicizie, quelle adolescenziali, così fitte di fratellanza, così caratterizzate dalla sensazione di poter passare la vita intera così, con il sorriso stampato in faccia e la spensieratezza dell'adolescenza; narra del primo amore, quello con Aidi, vissuto piano piano come un germogliare di fiore delicato, nato tra i libri e la musica, le timide chiamate al telefono (quello fisso, altro che i tempi di cellulari e facebook) e le spensierate corse in bicicletta; il rapporto difficile con i genitori, spesso visti dall'adolescente come nemici/dittatori da combattere quotidianamente. Lo stile di scrittura cattura sin da subito, l'autore usa il gergo tipico adolescenziale e fondamentale è il prologo, caratterizzato dall'assenza di punteggiatura, rompendo così le righe, sembrando un lunghiiissimo respiro che introduce la storia. L'amicizia /amore tra Alex e Aidi è delicato, innocente, come solo l'amore a quell'età sa essere. E' un romanzo di formazione dei giorni nostri, senza troppe pretese se non quella di raccontare la genuinità dei rapporti che caratterizzano l'età dell'adolescenza. Importantissima è anche l'amicizia che vivrà Alex con Martino, seppur caratterizzata da punte di tormentati eventi. Fanno da sfondo, come ho detto prima, la musica e i libri, legante tra Alex e Aidi, che poi (se ci pensiamo bene) sono la caratterizzazione più importante delle passioni che a quell'età si abbracciano. Non mancano momenti esilaranti che rendono piacevole la lettura, humor fatto di scene di quotidiana realtà di un normalissimo liceo. Personalmente questo è stato il mio romanzo di formazione, nel senso che l'ho sentito più mio rispetto ad altri perchè le vicende che vivevo all'epoca dei sedici anni si sono avvicinate moltissimo alla storia vissuta da Alex. E' un piccolo gioiello, tutt'ora lo sfoglio con dolce malinconia e sorrido ripensando al suo gergo geniale e azzeccato.
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